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Poesia

Achille e la tartaruga

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Ella Huck - Achille la tartaruga

Chiedo tempo.
No, ti assicuro, non alludo a una tregua
ma al tempo.
Non è necessario che tu pensi al cielo
al destino
alla scienza
parlo del tempo come io e te lo intendiamo.
Il tempo che scorre, il tempo ordinario.
Il tempo di guardarci negli occhi
di attraversare il respiro
di non farci domande
di accarezzare un dolore
di rincasare più tardi.
Ha un sapore anche l’aria
per chi legge il silenzio.
Dopotutto hai ragione
non è normale chiedere tempo
così, in generale:
il tempo del mondo non è mai stato una cosa normale
è normale soltanto se si riferisce a qualcosa
che possiamo toccare.
È proprio questo che avverto
avere compreso, in me stesso
che tra la vita e la morte
è un paradosso continuo
anche la tartaruga sprofonda
nella rincorsa di Achille

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MASSIMO SALVADORI

Nasco a Modena, ma rivendico ascendenze liguri, toscane, venete. Trapiantato a Napoli, rimango uomo di pianura: il grido dei gabbiani è una sorpresa quotidiana che ad ogni giorno e notte si rinnova. Insegno filosofia in un liceo di frontiera, ma i confini, si sa, sono un’invenzione e la realtà riesce anche a superare metafisica e immaginazione. Scrivo quando le parole assomigliano a quel che sento e sono: a volte penso, a volte vivo, il più delle volte devo invece impegnarmi a sopravvivere. Dal 2015 collaboro a LRì, un’esperienza azzurra di amici, amiche e di parole.

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