La signora era intenta a galleggiare nella buca della piscina termale, era in terapia per dolori lombari. Nella buca profonda due metri si conversa, è un po’ come stare in Piazza Maggiore, seduti al tavolino del bar, solo che qui si galleggia facendo piccoli movimenti con le gambe così come ci hanno insegnato le terapiste […]
La nebbia era salita dall’oceano all’improvviso, insieme al buio. Sulla strada che costeggiava la spiaggia, le case di legno erano pian piano svanite nella lanugine bianca che avvolgeva ogni cosa. Si distingueva appena il bordo della strada seguendo gli aloni gialli dei lampioni. L’uomo aveva acceso gli antinebbia e guidava piano, teso in avanti sul […]
Non era bella, aveva l’aspetto di una donna senza femminilità e senza gusto. Vestiva anonimamente, non seguiva mode e stili particolari. Non si distingueva per eloquenza, parlava poco e a voce bassa. Non si cospargeva di profumi, non si truccava e non si dipingeva le unghie. I capelli, che tagliava da sola, erano corti e […]
Mio padre fece in fretta a vincere la delusione di non aver avuto un figlio maschio. A sei anni mi aveva abituata ad andare in bici. Se mi rompevo le ginocchia, non venivo scoraggiata. A 13 anni la Bici era già quella per adulti. L’impazienza perché raggiungessi la maggiore età fu vinta con l’acquisto per […]
Mia nonna paterna era una donna dell’800. La sua famiglia d’origine fabbricava carrozze. Si chiamava Mustiola, nome desueto dalle mie parti, che nessuno pronunciava con disinvoltura. Mustiola era una santa toscana, patrona di Chiusi in provincia di Siena. Si racconta che alla nonna fu messo quel nome in ricordo di un trisavolo che aveva sposato […]
Nell’estate del 1969 tre ragazzi, tre amici di Budapest emigrarono clandestinamente in Occidente: il ventunenne Nikita, protagonista di questo racconto, il diciannovenne Pierre, il narratore, e il diciottenne Gyugyó. Erano noti con i loro soprannomi, come si usava all’epoca in Ungheria, Il Natale del 1969 li colse a Roma. Fecero ritorno a casa, a Budapest, […]
Amos non vede più. Gli occhi suoi brillano ancora, sotto il colore tenue di un celeste invecchiato, annacquato. Luce ama il suo camminare lento per la casa, il toccare sfarfallando le mani pallide, allungandole nel vuoto. Luce gli sorride e sa che a lui giunge il sentore delle sue labbra schiuse. A volte si guardano, […]