Bologna, domenica 20 maggio 2012, ore 04:04. Di colpo il mio sonno viene interrotto da sobbalzi, come sbandamenti di un treno in corsa senza controllo. Pietro mi abbraccia, forse pensando che abbia avuto un incubo. Poi entrambi, all’unisono, saltiamo dal letto. La paura sale. Guardandoci l’un l’altro capiamo cosa sta accadendo. Terremoto. Il terreno […]