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Scritture

CASA

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foto, Giovanna Nuvoletti

Voglio tornare a casa
Ma la casa dov’è? La mia casa non c’è.
Voglio tornare a casa.
Ma quale? Questa?
O altre case che mi hanno abbandonata, in altre strade e in città diverse?
Io busso e suono ma nessuno apre.
Forse ho perso le chiavi il mese scorso
o cento anni fa, non sono certa.
Nulla è mio.
Rivoglio il corridoio curvo, le voci dei bambini.
i-miei-bambini-da-me-fotografati-nella-mia-casa-che-ora-non-c-pi%c2%a6
L’indirizzo, qual è?
Via Necchi, S. Ambrogio, via Circo, l’altissimo portone.
San Maurilio e la testa d’elefante.
Cianderies nella neve. Pensione Bandinelli, mare di latte.
Via Fratelli Bandiera presso il ghetto di Mantova.
Via Barnaba Oriani, il copriletto ruvido, i papaveri rossi. La mia tata mi amava.
A Milano, in montagna, in Versilia, a Roma?
Le finestre quadrate sul giardino.
la-casa-non-mia-che-divenne-giocattolo
La mia cucina col tavolone vecchio,
dove tritavo il prezzemolo a mezzaluna
e cucinavo quello che volevo.
I bicchieri verdi di mia madre, ne sono rimasti solo tre.
Voglio prendere in braccio i miei bambini,
siano i figli o i nipoti,
fa lo stesso.
Voglio tornare a casa nel mio cuore.
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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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