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Celebrities Torinesi? Impossibili da intervistare

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Erica Vagliengo e Maria Latella

Erica Vagliengo e Maria Latella

Lo so che ci sarebbero cose molto più importanti di cui parlare (cito a caso): del mondo che va a scatafascio, di Magalli for President, del nuovo Re dell’Arabia Saudita, di Fede che fa causa a Mediaset (chiedendo pure le scuse), di Santoro e il gesto dell’ombrello, di Pierluigi Diaco (sì, lui) che va all’Isola dei Famosi e via dicendo.
MA, ci terrei tanto a segnalarvi un argomento che mi urta parecchio: intervistare le celebrities torinesi. Sembrerebbe un’impresa poco ardua (vista la scarsa presenza delle stesse), in realtà, sappiate che è impossibile, quasi quanto riuscire a fotografare il tarsio dell’isola di Siau.

E’ stato molto più facile intervistare Raoul Bova in una discoteca anni fa. Ma si sa, i romani so’ romani. A ogni modo, partiamo dalla regina indiscussa della comicità (un po’ troppo volgare da quando siede sul tavolo del chierichetto nazionale): l’avevo incontrata a una serata di beneficenza. Semplice, educata, gentile, abbiamo scambiato due-parole-due. Ho parlato di più con il suo fidanzato manager (quattro-parole-quattro). Alla mano anche lui. Parrebbe facile acchiapparla per qualche domanda davanti a un microfono. Conosco persino il negozio di fiducia dove va a vestirsi. E invece NO. Occorre passare dalla sua famigerata agente. Che poi ce n’è una per i film, l’altra per i libri, l’altra ancora per la televisione. Ho chiamato la prima per mesi: Richiami a settembre che la signora sta girando un film (eravamo ad aprile). Richiamo a settembre ma la signora sta scrivendo un libro, vuoi mica scomodarla per rispondere quindicini minuti a una telefonica? Morale della favola: è anni che la inseguo ma rien à faire. Forse quando scriverò per l’Huffington Post mi rilascerà la benedetta intervista.
Poi c’è il 160centimetridiboria. Bravo è bravo, un vero animale da palcoscenico, ma quando lo vedi in giro in centro, sta sulle sue, saluta scostante, quasi si nasconde per non farsi riconoscere. Forse non ha ancora ben capito che siamo in terra sabauda e che le madamin e i munsù non si scompongono per nulla- ho visto con i miei occhi che non hanno fatto una-piega-una, al passaggio, in via Roma della banda: Pasotti-Favino-Accorsi- Muccino- figuriamoci se alzano anche solo un sopracciglio per lui.
Finiamo con un’altra talentuosa Celebrity torinese. Bello, anzi di più; affascinante con quel sorriso così giusto, buono, oltretutto sposato (con una romana, per dire). Invita ad offrire una tazzina di caffè per beneficenza, gira un film dopo l’altro, recita a teatro e te lo vedi tranquillamente a prendere un aperitivo in piazza Maria Teresa. Anche lui: just impossibile avere una sua intervista, senza dover passare dall’agente. L’avevo chiamato tempo fa, quando non era ancora così noto, credendo fosse un gioco da ragazzi, invece è stato un continuo:

Richiami tra una settimana perché tizio è a Matera a girare un film.

Ci sentiamo a fine mese?

Per le prossime settimane non so proprio dove sia, penso vada in vacanza. Ecco, mi mandi un’e mail tra tre settimane per sicurezza.

Ma, secondo voi, io devo passare i mesi a segnarmi sull’agenda: richiamare l’agente di tizio per- forse, anzi probabilmente no- riuscire a strappargli cinque frasi per poter comporre una misera intervista? Va bene che non sono la Latella e non ho la coda di vips che vuole venire da me, però ho anche altro da combinare nelle mie affollate giornate.

Volete sapere com’è andata a finire? Mi sono messa l’anima in pace e sono passata a intervistare altre celebssss. Ovviamente NON torinesi.

 www.ericavagliengo.com 

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Erica Vagliengo

Web journalist, blogger e writer di Torino. Collabora con marieclaire.it , punktmagazine.it, La Rivista Intelligente. E' direttore responsabile di Scenario. Ha scritto per donnareporter.com, excelsiormilano.com, notenews.it, Oggi7 (il settimanale di Americaoggi). Da piccola si sentiva un mix tra Mary Poppins e Virginia Woolf e la maestra delle elementari le predisse che sarebbe diventata un’autrice Harmony. Non ancora paga si è ulteriormente complicata la vita con la sua alias, Emma Travet, la protagonista del romanzo "Voglio scrivere per Vanity Fair ", edito dalla goWare.

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