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Come nasce una scultrice

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Angela Maria Piga - Scultura

Sarà sempre in fondo vero che la mente fa la mano e viceversa, come voleva Henri Focillon: ma grande sollievo di principio è stato il netto distacco metodico tra l’intendere e il manipolare che ha avviato Angela Maria Piga, scrittrice e autrice di saggi sull’arte visiva, sulla via di una atuomatica espressività che punta a liberare, e cioè rivela, il ‘potere immaginativo della materia’, secondo la metaforica versione di Gaston Bachelard.
Terracotta manipolata in molti che dipanano la loro forma dalle movenze originali del cavo orale, matrice di un modellato a tratti e pressioni conseguenti che ravvivano profili e volumi per la cattura della luce nello spazio quale attore primario del variabile effetto visivo delle tre dimensioni.
La scultura non è lingua morta fin che la mano cercherà di intendersela con la materia, affrontandone l’infinito e multiforme potere generativo. ‘Picchia e ripicchia la pietra puttana, guarda come si scaglia e ti sfavilla!’ diceva Papini nella sua preghiera a Michelangelo, invocandone la presenza in una Toscana che ormai senza di lui sembra deserta perché nessuno fa più guerra “ai massi e le montagne”.
Per analoga adesione emotiva, Angela Maria Piga, ha scoperto le sue ‘forme sconosciute’, affidandosi alla rabdomanzia di una manualità tutta rivolta a rivelare quella forma che l’argilla, sua materia prescelta, suggeriva. Ne sono emerse figure plurime di volti appartenenti ad un coro estatico e silente, volti contratti e pure misurati da un ritmo interno portatore di una sobria, essenziale eleganza.
La mostra, presentata da Marco Di Capua e aperta a Roma nella galleria di Daina Maja Titonel in Via di Monserrato, è una occasione da non perdere.

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DUCCIO TROMBADORI

Duccio Trombadori. Nato a Roma nel 1945, figlio e nipote d’arte, dal padre Antonello e dal nonno Francesco ha ereditato la passione per la politica e la pittura. Laureato in Filosofia, è stato giornalista, critico d’arte, saggista, docente di estetica alla università di Architettura di Roma. Ha iniziato a scrivere d’ arte su ‘L’Unità’ alla fine degli anni Settanta, ha continuato in seguito su ‘Rinascita’, ‘Panorama’, ‘Il Foglio’, ‘Il Giornale’, e sul Tg3. Esperto d’ arte italiana del ‘900, ha diretto una rivista d’arte (‘Quadri&Sculture’, 1993-1998) ed ha curato monografie di Mario Mafai, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Giulio Turcato, Renato Guttuso, Mario Schifano, Mario Ceroli. Tra il 1993 e il 2013 ha collaborato a diverse edizioni della Biennale di Venezia, di cui è stato consigliere di amministrazione. E’ stato più volte consigliere di amministrazione della Quadriennale di Roma. E’ autore di un libro- intervista con Michel Foucault (1982) e di una biografia ragionata di Gino De Dominicis (2012) . Un suo libro di versi (’Illustre Amore’, 2007) è giunto finalista al Premio Viareggio. E’ pittore di piccoli paesaggi di gusto ‘novecentesco’ che ha esposto a Parigi e Roma tra il 1990 e il 2014.

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