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Genio della lampada? Avrei un desiderio

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Nella mia prossima vita, Egregio Genio Della Lampada, voglio rinascere Barbie, novanta sessanta novanta, le misure devono essere perfette, non un centimetro in più e neanche meno; plastificata, senza quelle fastidiose rughe d’espressione che dimostrino pensieri, sentimenti e un barlume d’intelligenza. Gradirei inoltre un neurone adattabile a qualsiasi tipo di qualunquismo, anche il più becero, possibilmente senza acme di eccellenza; la perfezione sarebbe un encefalogramma quasi piatto, rasente un basso volo, senza minimi sforzi. Per quanto riguarda la salute solo malattie banali, come raffreddore o al massimo, se proprio deve essere, un semplice morbillo. Ultimo, ma non meno importante, gradirei degli alpinismi speculari nella norma: ho le unghie corte e mi risulterebbe difficile arrampicarmi.

La ringrazio anticipatamente. Rimango in attesa di un suo cortese riscontro.

 

Cara Signora, l’articolo da Lei richiesto è già terminato da tempo; pur avendo messo tutti i quaranta ladroni a lavorare ventiquattrore su ventiquattro non posso soddisfare il suo ordine: per velocizzare la produzione ho anche dovuto assumerne altrii, senza nessuna tutela sindacale. Purtroppo, vista la domanda eccessiva, non siamo riusciti a produrre in quantità adeguate il prodotto. Mi scuso per il contrattempo, Le posso proporre in alternativa una simil Lady. Le consiglio di ordinarla entro breve, perché anche per quest’articolo le scorte si stanno esaurendo.

Per scusarmi del disguido Le aggiungo allo stesso prezzo un optional che oggi è un must, lacrime false alla bisogna: sono lacrime speciali, non sciolgono il maquillage, sono solo un trucco per allocchi.

Mi faccia sapere entro breve; nell’eventualità di una sua positiva risposta provvederemo a spedirlo. Lo provi non ne resterà delusa.

In ogni caso, se non si ritenesse soddisfatta, il tempo di recesso contrattuale è di trenta giorni.

Cordiali saluti.

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FRANCESCA TURCHETTI

Orgogliosa di far parte della Generazione X in un mondo alla deriva, mi sono buttata sulla scrittura come panacea di tutti i mali. Più che scrittrice posso affermare senza timore di smentita di essere scribacchina, cercando di guardare e descrivere con occhio ironico e distaccato i moti del cuore, la vita difficile, i turbamenti di una vecchiaia che incombe; talvolta riusciendoci, altre volte fallendo in maniera poco onorovole. L'importante è provarci.

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