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Scritture

Dialogo tra lampioni

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«Buonasera Lucio, come stai?»
«Buonasera Elio. Oggi mi sento un pochino spento, e tu?»
«Mah, come sempre. È tutto un po’ noioso. Adesso poi, con il cambio dell’ora, mi sento inutile per troppe ore»
«Hai ragione, non riesco ad abituarmi all’ora legale. Quando sto per addormentarmi mi tocca stare acceso all’improvviso. Non ne ho proprio voglia. E poi non ne posso più di star piantato qui tutta la vita, a guardare lo stesso muro da sempre. Non potevo essere nato che so, uomo?»
«Uomo, ma sei impazzito Elio?»
«E perché?»
«Mah, gli uomini sono i nostri nemici. È per colpa loro che devi stare qua impalato».
«Eh, ma ci hanno dato la vita. Se non fosse per loro, chi ci inventava? Lo vedi che gli animali seguono il ritmo delle stagioni e del sole, mica usano luci artificiali!»
«E vabbè, ma chi se ne frega. Io non mi sento in debito con loro. Se non fossi nato lampione avrei fatto qualcos’altro!»
«Umm, guarda che è difficile anche reinventarsi al giorno d’oggi eh!»
«Oooh porco watt, ci hanno acceso. Un’altra nottata in bianco»
«Stai zitto, non ti sopporto più. Sempre io e te, tu e io, uno in faccia all’altro. Almeno fossi una bella candela… Sei brutto come un candelabro arrugginito, non ti si può manco guardare»
«Taci, strobo, e vedi di non illuminarti troppo che ci sto perdendo la vista a forza di averti di fronte. Non vedo l’ora che tu ti spenga per sempre»
«Ma vai e fulminati!».

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MANUELA PODDA

Sarda ma non sardina, abbaio ma non mordo, non bassa ma diversamente alta. Scrivo perché esisto. A quella perfettina di Audrey preferisco Marilyn. Amo il silenzio dei libri, il caos delle città, il rumore del mare. Odio i traslochi e le biografie.

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