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Storia

Disgrazie di una donna bellissima

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Bartolomeo Veneto - Ritratto di Lucrezia Borgia (1515)

Figlia di Vannozza Cattanei e del Cardinale Rodrigo Borgia, spagnolo, futuro papa Alessandro VI, sorella di Cesare, Juan e Jofrè. Lucrezia Borgia nacque a Subiaco il 18 aprile del 1480.
Se volessimo dare credito ai pettegolezzi dell’epoca in cui visse, sentiremmo dire di lei che fu incestuosa amante di suo padre e due fratelli oppure avvelenatrice, in un’epoca in cui col veleno si levavano di torno nemici o avversari politici.
Fin dai tredici anni veniva usata dal padre per i suoi scopi di alleanze politiche a seconda che egli ritenesse di volerne trovare o contro i Francesi o contro l’Imperatore del Sacro Romano Impero e dunque fu data in sposa al ventisettennne Duca di Pesaro Giovanni Sforza. Quando il papa decise che questo matrimonio non era più per lui opportuno si decise per la richiesta di annullamento dando al marito dell’impotente, lo Sforza replicò dando alla moglie dell’incestuosa sgualdrina.
L’annullamento, che a quanto pare era dovuto a motivi strettamente politici si concluse, infine, ma altre voci di scandali circolarono su Lucrezia in quel periodo, tra i quali il ritrovamento nel Tevere del cadavere di suo fratello Juan il cui mandante non venne mai individuato, l’omicidio di un servitore spagnolo molto vicino a Lucrezia, in quel momento rifugiatasi in un convento romano, e la nascita del cosiddetto Infante Romano.
Fatto passare per il figlio del Papa, si pensa invece che la madre fosse Lucrezia e il padre lo sfortunato spagnolo passato a fil di spada dal geloso fratello Cesare. Fratello che fu autore anche dell’omicidio del secondo marito di Lucrezia, questa volta senza ombra di dubbio.
La ragazza fu promessa in sposa dal Papa al figlio illegittimo del Re di Napoli, cambiate le alleanze politiche, cambiata l’alleanza matrimoniale. Lo sposo, Alfonso d’Aragona, il diciassettenne Duca di Bisceglie, entrò di buon grado nelle grazie di Lucrezia, la quale s’innamorò subito di lui e dal loro amore nacque Rodrigo.
Le alleanze politiche però nella famiglia Borgia dettano legge e soprattutto le ambizioni di Cesare, in questo caso gli spagnoli regnanti di Napoli si dichiararono contrari all’espansione di suoi possedimenti in Romagna decretando così, per vendetta, l’omicidio di Alfonso per mano di sicari proprio nelle stanze di Lucrezia che ne rimase sconvolta.
Varie offerte di matrimonio furono fatte alla giovane vedova, che rifiutò «perché i miei mariti sono malcapitati» sino a che non sopraggiunse in lei il desiderio di abbandonare quelle relazioni familiari così prevaricanti e recarsi altrove, molto lontana dalla corte del padre Papa.
Quando iniziarono le trattative per il matrimonio con Alfonso, figlio di Ercole d’Este, duca di Ferrara, allo scopo di rafforzare il potere di Cesare in Romagna, Lucrezia partecipò attivamente. Il 2 febbraio 1502 Lucrezia Borgia, la chiacchierata figlia del Papa, la sorella dell’intrigante e poco raccomandabile Duca Valentino, arrivò trionfalmente a Ferrara, entrando a far parte di una delle casate più antiche d’Italia.
Quando, nel gennaio del 1505, Ercole d’Este morì, Alfonso fu incoronato Duca e Lucrezia, divenuta Duchessa ebbe modo di dimostrare spesso la sua saggezza alla guida dei possedimenti in sostituzione del marito durante le assenze di lui nei periodi di guerra. Divenne protettrice delle arti e di poeti, offrì la sua amicizia a Ercole Strozzi e Pietro Bembo che le dedicò “Gli asolani”, un poema che trattava d’amore. Si vociferava che l’amore platonico fra i due fosse divenuto più intimo e, per evitare chiacchiere, decidessero consensualmente di porre fine alla “liaison”.
Fu grande amica del cognato Francesco Gonzaga, Signore di Mantova, che prese anche una piega sentimentale, e non superò mai la rivalità con la moglie di quest’ultimo, Isabella, vera trendsetter dell’epoca. I sei figli che diede al Duca e parecchi aborti non resero meno bella la sua figura ma l’ultima gravidanza le fu fatale. Si ammalò di febbri puerperali e, dopo aver fatto testamento e ricevuto l’indulgenza plenaria, dicendo: “sono di Dio per sempre” entrò in coma.
Morì a soli trentanove anni, il 24 giugno 1519. Venne sepolta, nel monastero del Corpus Domini, con indosso l’abito da terziaria francescana. Nel corso dei secoli la figura di Lucrezia è stata associata alla pessima fama della sua famiglia d’origine sebbene, dopo essere divenuta moglie del duca di Ferrara, non fu mai al centro di nuovi scandali e, durante gli ultimi anni della sua vita, ebbe riscattata completamente questa cattiva fama tanto che lasciò, alla sua morte, la famiglia e la città in un profondo e addolorato cordoglio.

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ROSSANA CAU

Vive in Lombardia ma la sua anima resta profondamente sarda. Mantiene le sue radici e ne scrive. È admin e membro della redazione per la pagina facebook de LaRivistaIntelligente e ne coordina tutti i contenuti in pubblicazione.

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