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Scritture

È questo il cielo?

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Un attimo prima.

Solo un attimo prima, attraversava le nuvole, splendeva la sua vita nel sole come le ali d’acciaio che lo portavano. Solo un attimo prima, pensieri sonori e figure invisibili lo illudevano di compagnia: un rivivere istanti passati, un pregustare situazioni future. Solo un attimo prima, si sentiva invincibile: una figura mitologica metà uomo e metà albatro, velivolatile futuribile, principe dei nembi, Icaro vittorioso, Ulisse oltre il mito e le colonne d’Ercole, il dominatore dell’aria che sorvola il mare, possedendolo.

Poi.

Poi, improvvisamente, il rombo che diviene singhiozzo, la luce che arriva da un angolo illogico, l’orizzonte che si capovolge, la quiete prevedibile che diviene orrore imprevisto. Poi, improvvisamente, il fragore di parole insensate e razionalissime, di calcoli azzardati ed inutili, di grida mute, di bestemmie, di preghiere, di balbettii infantili. Poi, improvvisamente, l’azzurro che si confonde in altro azzurro, la gola che si serra, il buio negli occhi, il silenzio assordante della fine.

Un attimo dopo.

Un attimo dopo, la percezione di un altro elemento, di un altro tempo, di un altro sé. Un attimo dopo, un eterno presente incomprensibile, affollato di domande insolute, disturbato da immagini e suoni distorti che vengono da un altrove non più proprio. Un attimo dopo, creature inconosciute lo circondano, come ad accoglierlo e consolarlo.

Ora.

Ora è lì da molti anni. A volte si allontana da ciò che resta del suo gabbiano d’acciaio (una gabbia acciaccata), più spesso gli gironzola intorno nella disperata illusione di poterlo riportare tra le nubi, e lui tra gli uomini. Ora, come un pesce muto, dialoga coi pesci e osserva la danza delle creature del mare. Ora, quando non visto incontra un viaggiatore degli abissi, non udito gli chiede sempre, indicando la volta marina: “È questo il cielo?”.

AGLAJA

Aglaja è una disegnatrice grafica, illustratrice, pittrice e vignettista con il vizio della scrittura, che si cela nei panni di Gabriella Corbo, insegnante di lettere. Per undici anni (dal 2003 al 2014) ha illustrato e disegnato vignette su blog e sito dello scrittore e giornalista Enzo Costa, sui suoi blog d’autore di Repubblica.it (dove ha tradotto in immagini i “Lanternini” di Enzo e ha tenuto una propria rubrica di vignette, “Domenicaglaja”) e dell’Unità.it (“Malumorismi”). Ha illustrato i libri “Rime Bacate”(Editori Riuniti), "Col senno di prima" (Editori Internazionali Riuniti), "Cercati col Lanternino" (Red@zione), tutti di Enzo Costa. Sempre con Enzo, ha partecipato al Festival Internazionale di Poesia di Genova 2012, con la proiezione di sue vignette che illustravano le rime dell’autore. Nel frattempo, diverse sue immagini “serie” cominciavano a essere esposte in mostre tematiche. Nel 2010 ha vinto il primo premio al concorso nazionale Sapete come mi trattano?, indetto dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per la categoria vignette, premio attribuitole dal Comitato d’onore, composto da esponenti di spicco del mondo della cultura (tra cui, per le vignette, Massimo Bucchi di Repubblica) e del movimento per i diritti delle persone con disabilità. Aglaja ha esposto le sue vignette, illustrazioni ed immagini, con i testi di Enzo Costa, nella mostra “Figuriamoci”, allestita al Muvita dal teatro Sipario Strappato di Arenzano (Genova), e nella mostra “Tra il dire e il disegnare c’è di mezzo il mare”, al Museoteatro della Commenda di Prè (Genova), una summa dei lavori della “ditta” EnzoCosta&Aglaja, sul tema del mare e dell’accoglienza, con divagazioni satirico-oniriche: è stata l’ultima, felice, occasione che ha visto insieme i “soci” Aglaja ed Enzo, mancato pochi giorni dopo l’inaugurazione. Dopo la scomparsa di Enzo Costa, Aglaja ha cessato la sua attività di vignettista satirica (salvo concedersi qualche “strappo”), preferendo dedicarsi alla pittura digitale, in cui fa vivere il suo mondo surreale. Ancora alla Commenda di Prè, Aglaja ha così inaugurato nel 2015 la sua prima personale su tela: “Come è profondo il mare”, gli abissi immaginari di una viaggiatrice statica. Del 2017 è il progetto “Scrittori liguri”, partito dall’idea di inventare ritratti impossibili di 19 grandi scrittori della Liguria partendo dalle loro parole. Il progetto si è concretizzato in un evento, “Equinozio delle Arti”, a Palazzo Tursi, e in una personale nel corso del Festival della Poesia di Genova, a Palazzo Ducale. Nel settembre dello stesso anno, si è inaugurata una nuova mostra al Museo del Mare di Genova dal titolo Fondali immaginari, dove le foto subacquee del fotogiornalista Adriano Penco sono state rivisitate dalla fantasia di Aglaja e dai suoi disegni surreali. Nel 2018 quattro opere di Aglaja su tela hanno fatto parte di Mosaic, a cura di Art Commission, un’installazione collettiva itinerante (in Italia e all’estero) a tema libero, che prende vita e forma assemblando i lavori degli artisti partecipanti. Ultimamente, Aglaja ha iniziato a sperimentare la serigrafia: i suoi disegni ora sono serigrafati su piastrelle, una tecnica che restituisce come non mai la luce e la brillantezza dei colori, così come sono preparati graficamente per lo schermo. Cura l’archivio dei lavori del suo socio, ne pubblica illustrandoli – sulle sue pagine social e su La Rivista Intelligente – brani e poesie inedite. Ha raccolto le poesie intimiste di Enzo Costa, uscite nel dicembre 2017 per Rayuela Editore, con un ritratto dell’Autore disegnato da Aglaja in copertina. Nel 2020 un suo disegno è stato scelto come copertina della raccolta di liriche "Poesie del Risveglio" di Simona Garbarino, ZONA Contemporanea 2020. Continua ad essere una prof. resistente e una disegnatrice/scrittrice impenitente. E viceversa.

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