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Scritture

Era la mia casa

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Quando rivedo la casa dove sono nata e cresciuta completamente disabitata, le persiane chiuse, il portone sbarrato, mi viene il “magone”.
Mi sento, allora, come il gatto del film di Bozzetto, Allegro non troppo, che vagava tra le macerie di quello che era stato il suo rifugio e rivedeva i personaggi che lì avevano vissuto.
E’ situata in una posizione stupenda, in mezzo a una baia, direttamente sulla spiaggia.
E io rivedo tutte le finestre spalancate e, come nella scenografia di un film, la vita vissuta in ciascuna di esse.
C’era il vecchio navigante che, ormai stanco per poter uscire, seduto vicino al davanzale, contemplava il mare.
La sartina che aveva sistemato la macchina per cucire in modo da poter insieme lavorare e guardare quello che succedeva fuori.
Le mamme si affacciavano ogni tanto, per controllare i bambini che giocavano sulla spiaggia, e ne approfittavano per fare qualche chiacchiera.
Una vecchia signora, su un tavolino accostato alla finestra, scriveva racconti.
Una canzone si diffondeva nell’aria: era LA MER, di Trenet, che un pensionato milanese trasferitosi al mare, suonava continuamente, anche lui coinvolto dalla bellezza del luogo.
Tutto ciò non c’è più, la vita è altrove

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