“Tien An Men fu decisiva. Non solo intellettualmente, ma in modo che non esito a definire fisico, avvertimmo che non potevamo più chiamarci comunisti, senza perdere il rispetto di cui avevamo bisogno e che sentivamo – almeno in parte – di meritare. Fu così per me; ma non solo per me. Ricordo i colloqui con […]
Aveva solo 33 anni, l’età e il sorriso aperto delle nostre figlie, delle nostre sorelle. Si chiamava Gisela Mota ed era appena stata eletta sindaco di una cittadina messicana, Temixco. Faceva parte del Partito Rivoluzionario Democratico, l’aveva giurata ai narcotrafficanti, ai vari cartelli della droga che da sempre si contendono il territorio. Nonostante le numerose […]
Il viale fiancheggiato da colonne come palme di pietra conduce al nulla; sulla lastra l’orbita scura mostra ancora i segni dello scalpello e la china dello zigomo è un guscio vuoto lisciato dal vento; non scorre più acqua nelle tue vene, soffiano fiumi di sabbia; il tuo corpo è la tua città, la tua […]
Le quattro del mattino. L’Everest era lì, di fronte, altissimo nell’alba tenue. Seduta su una panca di legno, sorseggiavo il tchai bollente, versato da una donna nepalese senza denti che stringeva gli occhi in un sorriso. Mi sono inginocchiata, poi sdraiata, le mani giunte, lo sguardo rivolto alla cima. Paffute nuvole bianche scorrevano rapide, e […]
Camminiamo da giorni, ma non abbiamo alcuna meta. Solo una fine, davanti. Non c’è ritorno e non c’è perché. Ci hanno messi tutti assieme solo perché abbiamo una cosa in comune tra noi e una sola differenza con loro. Noi siamo quelli che devono morire e sparire per sempre. Loro sono quelli che anche tra […]
C’era una volta una città da dissetare. La seconda città al mondo dopo Il Cairo, costruita in un deserto, dove l’umidità è all’ottantotto per cento; più di due milioni di persone senza accesso all’acqua pubblica, coi camion cisterna che per rifornirli chiedono dieci volte il prezzo corrente. Siamo a Lima, Perù, e se si guardano […]
Questa mattina ero fuori per lavoro, poi nel pomeriggio, tornata a casa, mi faccio un caffè e subito dopo mi fiondo sotto la doccia. Mentre mi godo il piacevole tepore dell’acqua, il mio compagno entra in bagno e mi dice: “Hanno fatto un attentato a Charlie Hebdo e ci sono parecchi morti, fra questi anche […]
Lidice. Fu mio padre a chiamarmi così. Non era il nome di un uomo, ma di un piccolo villaggio, non lontano da Praga. Il simbolo del paese era una rosa rossa. Non so il motivo, ma è sempre stato un piacere associare il mio nome a un fiore. Il 24 Maggio del 1942, Reinhard Heydrich, Generale […]