Senza nome, senza età, senza denti. Senza parenti o amici che si interessino alla sua sorte. Senza nemmeno una camicia da notte, senza niente. Un mucchietto di ossa nel letto d’ospedale, il viso scavato, i capelli radi e biondicci, forse tinti, che s’irradiano sul cuscino, il tubicino della flebo attaccato al polso scheletrico. E la […]