«Bella serata» «Sì, sono stata bene» «Meno male. Peccato non si sia vista la luna» «Tante idee, progetti. Non saremo troppo vecchi per tutte queste cose?» «Hai visto come è chiara questa sera? Sembra sia ancora estate» «Avrei pure diritto a essere stanca…» «Ci vorrebbe più poesia. Personalmente sento di non essere vicino al sentire […]
Kaput mundi La città l’olezzo, la pizza la monnezza la puzza, è zozza la città l’onda, la calca la fogna la rogna, è stracolma la città la folla, il gas il bar il pub, lo spritz, è molla la città, le orda le urla i decibel i clacson, è sorda la […]
«Perché siamo come tronchi nella neve. Apparentemente vi sono appoggiati, lisci, sopra, e con una minima scossa si dovrebbe poterli spingere da una parte. No, non si può, perché sono legati, solidamente al terreno. Ma guarda, anche questa è solo una apparenza». Questo breve racconto di Franz Kafka mi sembra il modo migliore per fotografare […]
Fu quando un presidente degli Stati Uniti venne in Italia. Atterrò a Ciampino. Io e il mio somaro turbodiesel da ventotto quintali si doveva passare di là o si faceva come Colombo, che per andare in India arrivò in America. Ma fu l’America a venire da noi. Avevamo un po’ di vantaggio, passammo di fretta […]
Metro A, fermata Termini. Si aprono le porte scorrevoli, pericolose come tagliole per un animale già ferito dalla giungla metropolitana. Sguscio dentro, posti a sedere non ce ne sono. Passeggeri vitrei. Avventori di mezzi pubblici traballanti. Occhi fissi al cellulare ignorano il mio tutore al ginocchio sinistro. Scorro volti, fogge e mescolanze di colori. […]
«Piacentini Pio, di anni 54, forse. Senza fissa dimora, sicuramente. Scrivi Clemè!» «Aggio scritto, Antò!» «Allora, Signor Piacentini, lei non può stare qua!» «Perché? Tutti stanno seduti sulla scalinata!» «Sì, ma gli altri non stanno infilati dentro un sacco a pelo!» «D’accordo! Mi sfilo dal sacco.» «Così, quando noi ce ne andiamo, ci si rinfila […]
L’altra sera, sarà stata mezzanotte, mentre che me n’annavo ppe Trastevere intruppai n’ombra che camminava strana e subito pensai “Ecco, so’ bbotte!” «Arberto», dissi, che lo riconobbi. «Aho, chi ssei? M’hai fatto pia ‘n corpo!» «So’ Stefano, che cce fai qui a quest’ora? Ma tu nun eri morto?» je domanno. «Io? Morto? Pussa via, nun […]
In febbraio sono sempre stata malata, a letto. Tutta l’infanzia. Un anno varicella, un altro scarlattina; ebbi persino la rosolia. Mai un Carnevale, mai una festa. L’anno che m’arrivò l’inizio di TBC – passato in montagna, e con uso di polmonite – impietositi, infine mi fecero confezionare un vestitone da fata. Su misura. Chiusa in […]