Vivevamo in un paesello della Bassa padana, per me i fiori erano quelli delle ripe di fosso e dei campi: violette, ranuncoli, pratoline, nontiscordardime, papaveri, fiordalisi sopra tutti. E il ricordo ormai scialbo delle mimose d’oro, della prima infanzia a Nervi. C’era pure un giardino, che oggi sarebbe di moda definire shabby, senza progetto né […]
Esistono addii che non sembrano addii. Ci si lascia con un «ci vediamo» o un «ci sentiamo», ma mutano gli sguardi, le parole, i pensieri, e anche se ci si vede o ci si sente non si è più quelli: cambiati, distinti, disuguali da noi. Rimane un sottofondo d’affetto, qualcosa a memoria che prosegue da […]
Vorrei mettere in scena delle fotografie. Creare un’attesa, un’attesa di meraviglia, di stupore. E di spettacolo. Vorrei sospendere delle fotografie, sospenderle fisicamente, proiettandole nel buio della sera, ingigantite, sopra le teste di chi guarda. E sopra la mia. Vorrei stenderle, come lenzuola, sui muri delle case, sui vicoli, sui campi e lasciarle vibrare nel vento. […]
«Scusatemi?» Mi guardo attorno e non vedo nessuno. Seduto su una panchina leggo il giornale e distrattamente guardo dei ragazzini giocare a calcio. Dietro di me c’è una statua, anch’essa seduta. Ha il busto riverso sulle ginocchia, ma la testa è sollevata. Il viso è magro, il naso aquilino. Ha la rendigote e i pantaloni […]
In cucina mangiamo cose buone, e in soggiorno ospitiamo gli amici, nel letto custodiamo segreti, ma ogni casa dovrebbe avere un corridoio, un po’ buio, con interruttori che cricchiano e angoli dove il tempo stia in agguato, per contare i passi, le domeniche d’inverno, quando il freddo bussa ai vetri, e fuori è già lunedì, […]
Ada lo vede al suo cavalletto ogni giorno da almeno una settimana, sulle Fondamenta di S.Maurizio di fianco alla loro casa. Gilda, la bambinaia, ha chiesto con discrezione nel campiello se qualcuno sapesse chi è, poi ne ha riferito a maman. Lei lo osserva, di soppiatto e curiosa. La folta barba bianca sembra quella di […]
Ti stupisci del mio silenzio, dello sguardo opaco, «è la congiuntivite», dico, e neppure è un pretesto; delle labbra increspate all’ingiù, di un pallore senza luce e senza fard, degli stivali inadatti alla gonna. È tua arte osservare, abbracciare dettagli, custodire racconti e memorie. Non sospetti il breve prodigio di aver evocato, forse dissepolto, una […]
L’amore sono gamberi lessi e purè denso mangiati con le dita, vino rosso senza bicchieri, scaglie di cioccolato fondente tra le lenzuola. Una calza nera opaca appesa alla sedia, l’altra sulla lampada, e nessuna cravatta. È la tua voce da cantastorie, che scorzando mandarini evoca grilli e imbroglia: «Hai una testa così bella che la […]