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Storia

Fotografia, amore, dolore

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15 dicembre 1969 - I funerali delle vittime di Piazza Fontana

Il 12 dicembre 1969 la terza dei miei figli aveva 20 giorni. La notizia della bomba a piazza Fontana arrivò a casa come un fulmine, abitavamo vicino. Il giorno dopo, il giornale per cui lavoravo, Il Mondo, ci informò che avremmo dovuto fotografare i funerali. Il 15 dicembre allattai la piccola, poi uscii veloce verso piazza Duomo con le Nikon a tracolla. Arrivammo sul Sagrato, affollatissimo. Ci spingemmo verso le bare, fra i parenti disperati e i potenti con facce cupe. I miei colleghi scattavano e scattavano, ma io non volevo stare addosso ai parenti, né omaggiare i potenti. Il cielo era quasi nero. Io girai di colpo le spalle. Guardai il popolo milanese, vero, sincero, in lacrime. Anche i vigili piangevano. Anch’io. Decisi che queste sarebbero state le immagini giuste per ricordare un giorno di immenso dolore e di grandissimo amore. Un giorno della mia grande, forte, umana Milano. Ne fecero la copertina, al Mondo.

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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