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Venerdì in versi

Grace Paley e la libertà che tira per la giacca

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http://juditharcana.com/index.php/writing/book/grace_paleys_life_stories/

Un'immagine di Grace Paley

la libertà mi ha raggiunta   io
ho corso in testa per anni
lungo una strada interessante ma
stretta    ho obbedito ad almeno
la metà delle regole imposte da
amanti figli    una casa una
posizione politica    ora quasi
senza fiato    mi ritrovo immobile
la libertà mi tira per la giacca
e non molla     sono sola

 

Grace Paley letta da Anna Toscano

 

La poesia di Grace Paley rispecchia tutta la tenace combattività della Paley narratrice in prosa ma ne declina le battaglie in un universo privato e quasi intimo. In questo universo poetico gli affetti hanno un volto, i figli, gli amici, la sorella, le cose hanno una collocazione familiare: le note punte di ironia, sarcasmo, surrealismo, provocazione della prosa sono smussate a favore della compassione. Il suo noto disincanto, l’incedere a grandi falcate della narrazione, il gusto per gli interni e per i dettagli sfumano verso un io quasi raccolto, talvolta impotente, spesso doloroso. La poesia di Paley è sorprendente così come la prosa, ma in modo diverso. Le liriche sono piene di figure femminili, donne vicine affettivamente a lei come la sorella, amiche ormai scomparse, o incontri casuali: we have one another è la sua fede, il suo “atto politico”, come lo definisce lei stessa, il prendersi cura una dell’altra. Il parlare delle donne, l’essere contro la guerra, e tutte le sue battaglie per la giustizia si intessono tra vissuto e scrittura. Ha ripreso i versi in vecchiaia dopo un grande successo come narratrice: per lei quasi un rientro a casa, un confronto con la lingua materna (il russo), un corpo a corpo con la parola poetica per renderla amica. La poesia è un ritorno a se stessa, anziana agguerrita che si guarda indietro e scrive il suo diario in versi con testi come questo, in cui non rinnega nulla della “strada interessante” che ha percorso, “ma stretta”, nelle seppur non molte regole che ha onorato e ora si trova senza fiato da tanto vivere e battagliare, senza fiato a ricordare chi non c’è più, a parlare di donne per difenderle, a guardare l’amore per proteggersi, a guardare in faccia la libertà che bussa alla porta, che la tira per la giacca, la libertà dell’essere sola.

Grace Paley, Fedeltà, Minimum fax, Roma, 2011

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ANNA TOSCANO

Vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre facoltà. Scrive per testate, tra cui Il Sole24 Ore e Doppiozero. Sesta e ultima raccolta di poesie è Al buffet con la morte, La Vita Felice 2018, preceduta da Una telefonata di mattina, 2016, Doso la polvere, 2012; liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie; sua curatela di cataloghi e libri di poesie. Ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica Virgole di poesia per Radio Ca’ Foscari e racconti sui suoi luoghi del cuore per Le Meraviglie di Rai Radio 3. Per la testata on-line La Rivista Intelligente cura Venerdì in versi. È stata editor per case editrici, lavorato come ufficio stampa; ha collaborato con varie scuole di scrittura e ha fondato “Lo Squero della parola”, laboratorio di scrittura. Come fotografa suoi scatti sono apparsi in riviste, manifesti, copertine di libri, mostre personali e collettive. Varie le esperienze teatrali, tra le quali “Voce di donna Voce di Goliarda Sapienza”. www.annatoscano.eu

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