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Costumi

Gran finale

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Disegno dell'Autrice

Ho visto una trasmissione televisiva spazzaturissima; purtroppo simile, credo, a molte altre della serie “come ti trasformo una cessa in una strafiga”.
La protagonista è un’anonima trentacinquenne che vuole diventare bellissima grazie a uno staff di esperti presentati, da una voce fuori campo, come i migliori nel loro settore: la dottoressa Pincopalla descritta come una specie di eroina che dedica da sempre la sua vita all’armonia (perché per lei un sorriso è la porta sul mondo!), ma che in realtà è una dentista come tanti; la guanciosa parrucchiera e truccatrice Facciapalla addetta al trucco e al nuovo taglio-capelli; l’abbronzatissimo chirurgo plastico Quantepalle che la riempirà di botox e soprattutto le farà due nuove tettone; e, dulcis in fundo, la super stylist Dellemiepalle che le spiegherà finalmente come vestirsi.
Da principio si vede la sfigata che piagnucola raccontando di quanto si è sempre sentita goffa e di quanto ha bisogno adesso di dare una svolta alla sua vita. Incomincia, poi, l’incontro con i vari personaggi sorridenti dello staff che la chiamano in continuazione“amMmore” e “tesoOoro” e aiutandola amorevolmente a realizzare il suo sogno.
Da questo momento in poi la fanciulla verrà fotografata sempre da dietro per creare l’effetto suspence. In effetti a quel punto anch’io comincio a guardare la trasmissione con viva curiosità.
Ogni passaggio è sottolineato da musichette preparatorie, dall’intervento nella penombra in sala operatoria con il chirurgo che spiega cosa le sta facendo, alla parrucchiera zigomata che le tinge e le gonfia i capelli, la dentista che promette un’implantologia che neanche Marylin ce l’aveva così, il trucco con bisturini vari (la fanciulla continua a essere di spalle) e infine la stylist che le fa provare abiti vistosi e svolazzanti.
Ed ecco l’atteso gran finale: pubblicità varie, rulli di tamburi e musichette romantiche con una voce fuoricampo che annuncia più volte il miracolo. Orde di fotografi pronti a scattare e finalmente da una tenda sbuca l’ex brutto anatroccolo trasformata in cigno (ma è proprio lei?) più raggiante che mai con folta capigliatura rossa, sopracciglia tatuate ad ali di gabbiano stile Crudelia Demon, labbrone rosse gonfissime, vestito lungo scollato (che più cafone non si può) dal quale prorompono due durissimi cocomeroni.
Tutti commossi, soprattutto lo staff di esperti per la bella autopromozione pubblicitaria (ma chi avrà pagato chi?) mentre la nostra reginetta singhiozza di felicità correndo tra le braccia del trepidante fidanzato, in lacrime pure lui, tamarramente muscoloso ma fiero di lei.
La trasformazione è effettivamente avvenuta: l’anonima ragazzotta si è trasformata in un’ anonima zoccolona!

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GIULIANA MALDINI

Nata ad Alessandria, ha frequentato pittura all’accademia di Brera e vive a Milano. Artista eclettica lavora in vari settori dalla pittura alla scultura alla fotografia alla scrittura ma è soprattutto un’ umorista. E’ stata la prima donna in Italia a pubblicare un libro di vignette sulla condizione femminile nel 1978 dal titolo “Qui regna amore” con la prefazione di Natalia Aspesi. Ha collaborato per vari periodici tra cui Linus, Amica, Noi donne, Il Male, La Smemoranda, per alcune case farmaceutiche tra le quali la Bracco, per le edizioni Ricordi e per riviste di medicina e di libri. E’ autrice di vari libri umoristici anche per bambini e nel 1995 ha vinto un premio di letteratura per l’infanzia. Le sue tematiche predilette ruotano intorno al mondo femminile e in pittura sono spesso legate al mondo della danza.

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