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I costruttori del cielo

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Non di un solo libro voglio parlare, ma di ben tre volumi di Jean-Pierre Luminet pubblicati dalla casa editrice La Lepre. Tre romanzi che raccontano la vita e le scoperte di grandi pensatori del passato: Copernico, Keplero, Galileo, Newton, Euclide, Ipazia e di tutti quegli scienziati che nei tempi antichi vissero e lavorarono ad Alessandria nella grande biblioteca.
Scienziati che, come dice il titolo francese, sono stati i Costruttori del Cielo . Del cielo così come lo vediamo noi oggi, non tutto intorno a noi, ma immenso anche per noi. Scienziati raccontati da uno scienziato, perché Luminet è un astrofisico, lavora all’Osservatorio di Meudon ed è direttore di ricerca del CNRS in Francia, ma è uno scienziato con la passione della divulgazione letteraria e, quindi, uno che sa raccontare storie.
Soprattutto, ciò che rende appassionanti questi romanzi, quasi delle biografie, è che le vite e le opere di Keplero (ne L’occhio di Galileo ) e di Newton (ne La Parrucca di Newton ) e la storia – in realtà anche questa una biografia – della Biblioteca di Alessandria (ne Il bastone di Euclide ) sono immerse nelle rispettive epoche, creando un’interessante relazione tra Storia politica e Storia della scienza.
Così Keplero che scioglie i misteri e le leggi del moto dei pianeti in un’epoca di grandi turbolenze: l’inizio della guerra dei trent’anni, le persecuzioni verso i riformati, la controriforma e gli intrighi, i rigori ideologici della chiesa cattolica, subiti anche da Galileo. Tempi che lo costringono a passare, senza soluzione di continuità, tra onori e fughe e dove spesso a salvarlo è più la sua fama di astrologo che quella di astronomo.

O Newton, di cui scopriamo il terribile carattere: scorbutico, astioso, vendicativo, che vive nel periodo in cui le più belle menti d’Inghilterra creavano la Royal Society e aprivano un dibattito scientifico e culturale con l’Europa intera, accogliendo chi era perseguitato, portando avanti scontri e diatribe legate all’avvento della modernità. Per questo la trama racconta anche la storia del pensiero intorno a questa accademia, le discussioni, gli odi e le preferenze del pensiero che porterà all’epoca dei Lumi. In quelle riunioni incontriamo Swift e Voltaire, Halley, Descartes, Hooke e Boyle e tanti altri. Eppure Newton è anche un uomo antico, che dedica gran parte del suo tempo a compiere studi di alchimia o ricerche esoteriche, e alla rilettura delle Scritture per calcolare la data dell’Apocalisse. Lui che più di ogni altro innoverà il pensiero scientifico.

Nell’ultimo di questi preziosi volumi, Il bastone di Euclide , la storia scorre per molti secoli – la Biblioteca e il Museo, di fatto un’università, furono costruiti ad Alessandria per volontà di Tolomeo I intorno al 300 a.c. – e le vite degli studiosi scorrono in parallelo alla dinastia Tolemaica rendendosi strumento di potenza senza bisogno di guerre fino al 30 a.c. quando, con Cleopatra, finisce questo regno. Ma la Biblioteca continua la sua attività sotto l’impero Romano e poi sotto quello Bizantino, fino a quando il califfo Omar non inizia la sua guerra santa ordinando la distruzione della grande opera. Quanti sono gli scienziati che la utilizzarono e ci insegnarono? Moltissimi, da Euclide a Eratostene, da Aristarco di Samotracia a Ipparco di Nicea, da Seneca a Ipazia. E forse non sarà un caso che l’ultimo grande nome sia quello di una donna.
Vorrei poter raccontare almeno qualcuno dei fatti che vi sono ripresi, ma lo spazio me lo impedisce, dirò solo due cose per raccomandare questi libri. La prima è che le appendici sono ancora più accattivanti dei testi: piccole note bibliografiche di tutti coloro che sono nominati, immagini del cielo tolemaico e di quello copernicano, note sui teoremi richiamati. La seconda è il significato del Bastone di Euclide che altro non è che il passaggio di mano in mano, a partire da Euclide, di un bastone che rappresenta la scienza e la passione della scoperta.
Sì, dei libri di passione.

Jean-Pierre Luminet: L’occhio di Galileo , 2012. – La parrucca di Newton , 2011. – Il bastone di EuclidE , 2013. La Lepre Edizioni, Roma.

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LIA MIGALE

è scrittrice ed economista. Tra le sue pubblicazioni non scientifiche i racconti In un altro luogo (1996) e il romanzo Malamore (2001) – entrambi per Empirìa – e La donna del diavolo (Voland 2009) e Piccola storia del femminismo in Italia (Empirìa 2016).

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