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Scritture

Il pianeta azzurro

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All’alba, nell’incertezza sospesa tra il buio e la luce, aspetto di nuovo l’arrivo del giorno.

Quello che vedo è un orizzonte esitante, brevemente sospeso tra il cielo e la terra; poi tutto scorre, riprende, emerge dal mondo la durezza abituale delle cose di sempre.

Forse Dio ha un occhio penetrante e tagliente, distingue tra cose e rumori: forse, se si considera tutto, il giorno e la notte hanno ragioni comuni, profonde. In diseguali esistenze, nei compromessi del corpo, scomponiamo vicende non trasferibili altrove.

Strano pensare che per chi ci osserva dall’alto, senza confini di spazio, di tempo, il pianeta sul quale viviamo continui ad essere azzurro.

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MASSIMO SALVADORI

Nasco a Modena, ma rivendico ascendenze liguri, toscane, venete. Trapiantato a Napoli, rimango uomo di pianura: il grido dei gabbiani è una sorpresa quotidiana che ad ogni giorno e notte si rinnova. Insegno filosofia in un liceo di frontiera, ma i confini, si sa, sono un’invenzione e la realtà riesce anche a superare metafisica e immaginazione. Scrivo quando le parole assomigliano a quel che sento e sono: a volte penso, a volte vivo, il più delle volte devo invece impegnarmi a sopravvivere. Dal 2015 collaboro a LRì, un’esperienza azzurra di amici, amiche e di parole.

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