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Manuale di sopravvivenza

Il senso di una perdita

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Se in un lungo pomeriggio di noia un telespettatore steso sul divano si avventurasse in una di quelle maratone del cuore, dove tutto fa rima con amore, scoprirebbe che le donne, dal giorno in cui nascono a quello in cui muoiono, combattono una battaglia quotidiana contro il costante “senso della perdita”. E la necessità dell’assorbenza.
Se pensavate che il problema riguardasse solo l’infanzia, quando non si riesce ancora a controllarsi, o la terza età, quando ormai non tiene più niente e la badante prende il posto della mamma, vi sbagliate! Bisogna sempre stare in guardia, perché a qualunque età ci può essere qualcosa che perde.
Sei bella, giovane, vai ai party e vorresti socializzare ma ti sei dimenticata l’assorbente? Starai tutta la sera relegata nel tuo angolo, come una reietta, perché la perdita è evidente e, purtroppo, si sente!
Se però corri in bagno a metterti il tuo chiffon ultra con molecola PP, che intercetta, cattura e neutralizza l’odore, diventerai immediatamente la regina della festa.
Peggio ancora vivere o lavorare ai piani alti, perché c’è il pericolo di non arrivare incolume a destinazione. Ormai le donne, quando si incontrano in ascensore, non si salutano più, si studiano a vicenda e, facendo finta di niente, si sbirciano nelle borsette, tirando un sospiro di sollievo quando scoprono che anche le loro compagne di viaggio non rinunciano mai al loro sacchettino salva-vita chiffon ultra. Allora si rilassano e si raccontano di quanto le loro vite siano cambiate da quando l’hanno scoperto, perché prima, con tutta questa “perdizione”, era diventato imbarazzante anche prendere l’ascensore. Cosa che ci spinge a immaginare generazioni di mamme, mogli, sorelle e amiche pre salva-vita che, accosciate sulle scale, si liberano del fastidio.
Incuriosito da tanto battage, corro a vedere cosa offre il mercato per tutte queste “perdizioni” e scopro che, per il prodotto specifico, non esiste ancora un’industria del lusso. La patata è massificata.
Come: alle vip che ce l’hanno più delicatessen delle altre, non ci pensa nessuno? Ma insomma, spazio alla creatività!
Un bell’assorbente Swarovski Crystal con gioiello riciclabile, un rigorosissimo seta Prada per la donna tutta d’un pezzo, un aggressivo e leopardato Dolce&Gabbana da indossare anche nei club sadomaso, un raffinato Armani privé per star hollywoodiane e, per le più sofisticate ed esigenti, un air-bag da mutanda con profumo personalizzato, che alle prime tre gocce di fuoriuscita… puff! Si gonfia silenziosamente e neutralizza l’odore, profumando anche l’ambiente.
A quel punto, anche ai maschietti toccherà mettersi al passo… Di corsa, prima che tutto perda.

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Stefano Simonini

Milanese di nascita ma cittadino del mondo, ha fatto l'attore, pubblicato il romanzo "L'angelo custode" e due racconti nella prima antologia a tematica gay "Men on men", Nella vita di tutti i giorni, si occupa di moda, in un noto show-room milanese.

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