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Costumi

Influenza di Natale

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E’  senza dubbio subdola influenza, iniziata come mal di stomaco e proseguita strisciante senza febbre.
Sicuramente ho a che fare con virus addestrati alla guerra.
Potrei preparare bombe farmacologiche o aspettare immobile che passi.
L’attesa impassibile stordisce il mio DNA femminile, quindi propendo per un blando composto da sciogliere in acqua calda, al posto della solita compressa. Nome diverso e stesso paracetamolo. E sa di sali da bagno.

I desideri ricorrenti di restare nullafacente a letto si infrangono contro la realtà della testa penzolante sui cuscini che – piccoli, grandi, pochi o molti – sono sempre nella posizione sbagliata. Fa caldo fa, fa freddo, ho fame, ho mal di stomaco, sono intrattabile, sono a pezzi, parlo come se avessi due ranocchie umide infilate nelle narici.

Immediatamente in zona franca, abdico dal ruolo di timoniere nel “due con”. Immaginatene una versione terrestre e piuttosto furiosa al mattino.
Sveglia, ancora a letto? Sbrigati con la colazione, esci dal bagno, il telefono, i colleghi, rogne, guida macchina, scuola, casa, bambina, cena, crollo verticale in orari stravaganti su cui glisso.

Invece, miracolosamente, la vita si riaccomoda senza il mio intervento. Si arriva comunque in tempo a scuola, lavati, nutriti e presentabili, non si muore di inedia, la casa non esplode, qualcuno mi sistema i cuscini, e lì davanti al letto, dopo un paio di giorni, viene pronunciata la frase fatidica:
– …Ti…senti meglio vero?…Mi sembra che tu stia davvero meglio…-

Non fiato. Qualsiasi cosa dica potrà essere usata contro di me. Quasi quasi vado a prendere una boccata d’aria sul balcone dato che piove e tira vento, solo con la biancheria intima ovviamente. Lascerò interdetti i pensionati del palazzo di fronte, ma almeno resto aggrappata alla zona franca ancora per un paio di giorni. Tecniche di guerriglia.

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PAOLA GIANNELLI

Pugliese d’origine, milanese d’adozione, mamma, moglie e blogger (Parla con noi di Repubblica D e Stavo Giusto Pensando) ho sviluppato il mio percorso professionale all'insegna della curiosità e delle nuove opportunità. Ho iniziato la mia carriera come ricercatrice economica nel settore dell’economia agroalimentare presso il centro studi Nomisma subito dopo il conseguimento del master in International business administration negli Stati Uniti, per poi approdare alla consulenza direzionale di tipo strategico in CAP GEMINI Ernst & Young. Sono ora consulente indipendente, specialista in internazionalizzazione delle imprese del Made in Italy sui mercati esteri, asiatici in particolar in particolar modo, e annovero un passato da globe trotter per necessità (dagli Stati Uniti, Brasile e Argentina, alla maggior parte dei Paesi del Sud-est asiatico, passando per l’Europa). Precocemente attratta dalla scrittura che mi ha portata a buttare giù appunti e storie sui supporti più disparati (dagli scontrini del supermercato, ai sacchetti del pane, al palmo delle mani). Negli ultimi anni ho sviluppato una seconda focalizzazione professionale partita con l’adesione al progetto di Ellerì.

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