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Musica

Insondabili passioni

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Immagine di Roberto Calvino

 

Abiti firmati e gioielli la lasciavano indifferente, pilotare aeroplani o cavalcare purosangue non placava la sua indole ribelle, sedersi ai tavolini di qualche bar per conversare con Burroughs, Ginsberg e Pollock non l’appagava.

La vera e insondabile passione di Pannonica era il jazz, affascinata e stregata da Thelonious Monk, il più estroso e bizzarro tra i pianisti dell’era bop. Smaniava per conoscerlo e quando si presentò l’occasione, non esitò a raggiungerlo a Parigi.

Capelli neri, labbra sottili, sguardo diretto e penetrante fu il suo angelo custode per oltre 25 anni standogli accanto, aiutandolo, proteggendolo, rischiando anche il carcere per lui. Quando la polizia per un controllo li fermò e trovò nella sua Bentley qualche dose di marijuana, per evitare che Thelonious fosse arrestato, non esitò ad addossarsi la colpa: sarebbe andata incontro a 10 anni di carcere che non scontò, solo grazie ad un cavillo legale.

Né il marito, il barone de Koenigswarter, né la potentissima famiglia d’origine riuscirono mai a separarla da quel mondo brulicante di passioni e musica che tanto adorava, in cui tutti l’amavano. «Con la baronessa potevamo frequentare i locali e sentirci come degli esseri umani» disse Sonny Rollins.

Quando Charlie Parker capì che la sua vita era giunta al termine, andò a cercarla all’Hotel Stanhope dove viveva in una suite. «Il re del bop muore nell’appartamento di un’ereditiera», titolò il New York Mirror. Thelonious Monk trascorse gli ultimi anni nella sua dimora a Weehawken nel New Jersey.

Pannonica de Koenigswarter Rothschild, misteriosa e incantevole baronessa, rasserenò la vita, ispirò le melodie, addolcì la morte ai giganti del jazz.

 

ROBERTO CALVINO

Ha conseguito la laurea in lettere moderne, discutendo una tesi in storia della critica d’arte con Maria Luisa Dalai Emiliani. Ha collaborato con Roberto Leydi e Michele Straniero su temi riguardanti la cultura delle classi subalterne. E’ stato corrispondente dall’Italia per “La strada”, rivista pubblicata in Olanda. E’ stato docente di lettere nella scuola secondaria. Principali mostre a cui ha partecipato con lo pseudonimo di Felix Danton o con il proprio nome: Echi Urbani, Amarillo Art Gallery Reggio Emilia 2009; Immagina Arte. Reggio Emilia, 2009; San Quirico D’Orcia. Palazzo Chigi. Demone a ciascuno il suo sogno, 2010; Cortecce e Simmetrie. Sestante, Gallarate 2011; Carù. Parole suoni immagini. Riflettere. Sacrestia della chiesa monumentale di San Marco, Milano, 2012; Rive gauche/ droit en Anniviers, Festival dédié à la photographie d'auteur et de montagne. Grimentz, 2012; Da legno a segno " Spazio Ostini, Cuirone, 2014; 15 ème festival européen de la photo de nu, " Corps et texte ", Arles, 2015; Dalle parole alle immagini, dalle immagini alle parole, Gallarate, spazio Carù Museo Maga, 2017.

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