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Intervista con l’Oriana

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Oriana Fallaci

«Deh, credevate di esservi sbarazzati di me? Mi spiace darvi il ferale scooppe: la Profeta l’è tornata! Idi di Oriana, sciò. So’ risorta come Unna Thurma dalla pietra nera del Père Lachaise ove feroci Saladini l’avevan vergato “Il velo, Oriana!” prima di infilzarme un palo ‘n core come una vampira qualsiasi, a me! La più grande giornalista del mondo libero, che l’ha combattuto nelle su’ mille vite a Sparta, Bisanzio, contro l’ottomani a Vienna insieme a quella frocia del Prinz Eugen di Savoia… E tant’altri aneddoti che vi racconterò nel mi’ nuovo libro “Un elmetto pieno di pallini”. Tal capolavoro mi serve per finanziarmi una vita decente nell’aldilà, e mica l’è facile, fra Alekos, Henry Kissinger* e l’ayatollah Khomeini, pe’ na donna di Firenze abituata alla su’ eleganza, ai suoi Hèrmes, ai tailleur su misura della su’ sarta del Bargello, deh.

M’ha riportata ‘n vita un rito durante il technoparty “Desperate housewifes and husbands” del cerchio magico subalpino della Val Camonica, capitanato da Orsetto Furioso Salvino che si sfrangeva di Pastis con quella butch bionda francese fumatrice di sigaro come il mi’ povero Panagulis, home la si hiama?»

«Marine Le Pen?»

«Deh, ma un mi fa parlà, lei! Che giornalista è? Le risposte qui le fò io!»

«E le domande, Signora Fallaci

«Perché, con una come me esistono domande? Eh no, harina, lei un ha hapito, punto. L’Oriana l’è la Risposta Preventiva. Lei qui sta a fa’ l’intervista con la storia, e la storia la fò io, ha hapito?»

«Ma Signora Oriana…»

«Un lo sa che Kissinger me stava pe’ strozza’ con un bouquet di rose e che io all’ayatollah Khomeini gli ho…»

«Cosa?»

«No, niente, c’ho i miei equilibri politici da salvaguarda’ dall’altra parte. E questi un lo vogliono fa trapela’ giù che son tutte passivone, con me. Quindi faccia conto che non le abbia detto niente, mi dia un milione di dollari per intervista più resurrezione, mi sembra un prezzo ragionevole, devo correre da Chanel, e così sia».

«A parte le sue disinteressatissime considerazioni su se stessa ha qualcosa da dirci, Signora Fallaci?»

«Deh, che vi devo ancora di’? Che Fallaci un fu fallace ve lo dicon già Libero e l’amici della Giorgia Meloni. Io c’ho cose più importanti al momento. Tipo che Alekos si urta se non gli fò la ribollita, l’ha letto il libro “Sposati e sii zuppa” di una terribile jihadista italiana».

«Ma non è cattolica, l’autrice?»

«Le ho già detto che qui ci sono solo risposte. E a me farmi nemiche le hattoliche, guardi, l’è l’ultima cosa; l’è un mercato che non le dico, deh … anche se Panagulis la ribollita sa dove se la infila? Lui si annoia in Paradiso, e meno male che c’è Amazon pe’ compra’ sti manualetti contro il Gender, ché quando si hanno 2015 anni come me trombà sempre con lo stesso l’è una noia che un le dico… Non è che i technoparty con Henry e l’ayatollah siano poi quella gran cosa, glielo devo proprio honfessà (aggiunga mezzo milione di dollari, per favore ). Per questo se mi sgancia la sommetta vò a parla’ con Dio e gli dico se c’ha voglia di mette ‘ndietro l’orologio e di farci torna’ tutti ai beati anni del Vietnam. Un c’avevo bisogno di botox, c’erano un sacco di reporter fichissimi, si faceva ribotta tutte le sere nella mi’ tenda, e col Chianti del mi’ zio. Vuol mette l’emozione de un coito con orgasmo multiplo sotto il napalm. L’ha mai provato, lei, hara la mi’ ragazzina?

Se mi firma l’assegnino vedrà che lo proverà presto. Parola di Oriana».

 

*Henry Kissinger è tuttora in vita, ma per l’Oriana son tutti morti.

 

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