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La faccia di Renzi

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Matteo Renzi - 5 agosto 2017

Sventolo la mia tessera di giornalista, e riesco a entrare alla presentazione del libro di Matteo Renzi, infilandomi tra due poliziotti che continuano a dirmi no no no non è possibile. C’è una folla pazzesca. Due bravi fotografi, miei ex colleghi, mi hanno accolta e protetta nel loro angolo, e sono tornata alla mia prima professione. Ho quindi tirato fuori la Panasonic Lumix, col suo fantastico zoom, e sono partita alla scoperta dell’uomo misterioso. Primissimi piani senza pietà, ma nemmeno ostilità.
Un compito non difficile; sono una professionista, e il soggetto è peculiare. Un volto mutevolissimo, fin troppo espressivo, direi quasi trasparente – una mimica assai fiorentina, quindi tutt’altro che dolce. Sarcastico, irridente, a volte attonito e buffo. Mai simpatico, sempre intelligente. Chi lo prende per scemo si sbaglia.
Ho lavorato da fotoreporter, con tempismo, curiosità e spregiudicatezza. Adesso vorrei sapere da voi, senza preconcetti, né amore né odio, cosa pensate guardando le mie foto. Intanto vi dico cosa ho immaginato pensasse lui mentre scattavo queste immagini.

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1 Eccomi qua, sono arrivato un po’ in ritardo. Ma state in campana, non mi lascio mai sfuggire nulla. Sono pronto.sono tanto buono. Anche se dicono tutti, compresi mia moglie e i miei figli, che ho un caratteraccio

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2 parlate pure, vi ascolto con la massima attenzione – e state certi che seguirò tutti i vostri consigli

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3 è vero, a volte sono un po’ sarcastico e vi prendo per le mele, ma è più forte di me. E voi ne sparate di troppo grosse!

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4 qui mi sforzo di concentrarmi. Chissà cosa vorrà da me? Cerco una buona risposta, che stia come il cacio sui maccheroni

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5 ma davvero davvero? C’è chi dice ciò? E lo so benissimo ma sono stufo di dare sempre la stessa risposta alla stessa domanda!

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6 userò un nuovo giro di parole, stavolta. E grazie per i bellissimi applausi a scena aperta

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7 l’avete notato come sono ragionevole e alla mano? Mica sono un vip io. Sono un semplice ragazzo di Rignano, molto intelligente…

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8 sento un gatto che miagola dal tetto dell’ultima casa in fondo alla piazza – così mi distrae, però.

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9 se lo becco ha finito di miagolare, la bestiaccia grillina

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10 ma no sono buono tanto buono, amo gatti e cani ma gli italiani un po’ di più. Vorrei tanto restare nella storia come quello che ha salvato l’Italia, ma ‘un me lo lasciano fare. Eppoi sono stanco e si vede, oggi sono 5 le presentazioni del mio libro, neanche la barba mi sono fatta. Ma questa è l’ultima serata. Domani vado in ferie con moglie e figli. Auguri e grazie.

 

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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