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La tevisiùn

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La televisione la guardo poco. Lei invece mi guarda tutto il giorno. Al mattino, nell’ordine, taccio la sveglia, tiro su le tapparelle, faccio la pipì e poi l’accendo.
Mentre mi preparo la colazione, Corradino Mineo mi fa la rassegna stampa. Anzi, me la faceva, perché dopo un po’ di giorni che sentivo una voce diversa, ho guardato e non c’era più. Dicono sia andato a fare il politico.
Apro le finestre e tiro su il letto, il caffè è pronto, verso il latte, spalmo la marmellata sulle fette biscottate e intanto i ragazzi di Caterpillar AM sbirciano nella mia cucina-soggiorno-tutto. Dovrei mettere un po’ in ordine e smetterla di girare avanti e indietro in mutande, chissà cosa penseranno di me.
Mentre faccio la doccia, la lascio sola per qualche minuto, lei continua a parlare, a raccontare le notizie, dice com’è il traffico e se ci sono degli scioperi.
Mi vesto, mi trucco, sento che alza il volume: compra il Lavaqui, abbonati al Telefonalà, come puoi vivere senza il Fregatuttospray?
Invece, se fosse per me, al supermercato andrei ancora a cercare Ava come lava, ché mi ricordo di quel pulcino nero: allora sì che guardavo la tivù!
Durante il giorno, mentre sono a scuola, rimane sola per ore, silenziosa e spenta, così quando torno e l’accendo, sembra che mi faccia le feste. Parla forte, sciorina jingles rumorosi e festosi, mi vomiterebbe addosso i fatti del giorno, i discorsi sempre uguali dei politici. Se almeno le dessi una sbirciatina, se l’ascoltassi solo per pochi minuti… Niente.
Magari dopo cena scelgo un bel film, che a guardarmi ci sia un attore di classe, un Richard Gere, un Robert De Niro…
Sto al computer, preparo le mie lezioni, leggo, cazzeggio su feisbucc, ma non sopporterei mai di farmi vedere, che so, dagli amici della De Filippi o da quel cuoco mezzo matto che tutti lo diludono.
Vuoi che muoro?

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