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La verità di Roma

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Antonio Finelli dipinge Roma con la freschezza di un bambino meticoloso e sapiente. La sua pittura è semplice e sigilla il vero con tarsie modellate di colore verde, celeste, rosso, giallo e viola. Se ne ricava una atmosfera pulviscolare e silente, che riecheggia il mondo formale del ‘primitivo’ Francalancia, con maggiore predilezione per un disegno lontano da citazioni giottesche, ed assai più vicino al cromatismo cinematografico di un sintetico ‘cartoon’ .
Il paesaggio romano come scenario di cartone animato arricchisce così il capitolo novecentesco della pittura che si è dedicata alla città, tingendola negli impasti postimpressionisti, collegata al purismo neoclassico e tonale, al lirismo espressionista, all’arabesco futurista, ai modi del verismo in tutte le sue varianti, dalle social-neorealiste a quelle di un naturalismo paesista.

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Scorre, nella pittura di Finelli, una sicura memoria estetica della ’scuola romana’ in tutte le sue varianti: c’è la eco di Donghi, Melli, Bertoletti e Pasquarosa, come quella di Trombadori, Capogrossi, Mafai, Omiccioli e Tamburi.
In questo squillare armonizzato di colori in uno spazio vuoto, contornato di architetture e di parchi alberati, dove arterie urbane tracciano le linee guida di un percorso immaginario e al tempo stesso puntualmente topografico, si manifesta la ‘Roma ideale’ di Antonio Finelli : una ricorrente linea immaginativa che sarebbe piaciuta a Cardarelli e Giorgio Vigolo, come anche ad Antonio Respighi e a tutti coloro che con i mezzi taumaturgici della pittura hanno saputo trasfigurare la placida e accogliente luminosità di Roma in una simbolica e metaforica ‘città dell’anima’ .

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DUCCIO TROMBADORI

Duccio Trombadori. Nato a Roma nel 1945, figlio e nipote d’arte, dal padre Antonello e dal nonno Francesco ha ereditato la passione per la politica e la pittura. Laureato in Filosofia, è stato giornalista, critico d’arte, saggista, docente di estetica alla università di Architettura di Roma. Ha iniziato a scrivere d’ arte su ‘L’Unità’ alla fine degli anni Settanta, ha continuato in seguito su ‘Rinascita’, ‘Panorama’, ‘Il Foglio’, ‘Il Giornale’, e sul Tg3. Esperto d’ arte italiana del ‘900, ha diretto una rivista d’arte (‘Quadri&Sculture’, 1993-1998) ed ha curato monografie di Mario Mafai, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Giulio Turcato, Renato Guttuso, Mario Schifano, Mario Ceroli. Tra il 1993 e il 2013 ha collaborato a diverse edizioni della Biennale di Venezia, di cui è stato consigliere di amministrazione. E’ stato più volte consigliere di amministrazione della Quadriennale di Roma. E’ autore di un libro- intervista con Michel Foucault (1982) e di una biografia ragionata di Gino De Dominicis (2012) . Un suo libro di versi (’Illustre Amore’, 2007) è giunto finalista al Premio Viareggio. E’ pittore di piccoli paesaggi di gusto ‘novecentesco’ che ha esposto a Parigi e Roma tra il 1990 e il 2014.

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