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Attualità

Lettera di Babbo Natale a Salvini

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Io le lettere le ricevo. Alle sue parole le mie guance sono avvampate come mai prima. Vengo quindi con questa mia fredda lettera dal Polo Nord, per annunciarle che sotto l’albero della sua casa non ci sarà nessun mio regalo. Prima di tutto le renne si rifiuterebbero. Eppoi, lei si è già preso tutto ciò che ha desiderato, con le manazze sue.
Inoltre, lei quest’anno ha detto tante bugie, ha insultato e minacciato un sacco di persone. Ha promesso senza mantenere – e a volte è stato meglio così. Ha giocato con altri ragazzi cattivi. Ha giocato a palla con l’Europa, come l’Hitler di Chaplin col mappamondo.
Non vedo che regali potrei portarle. Nemmeno il cotechino, lei è già piuttosto sovrappeso. Potrei portarle dei vaccini, ma lei li butterebbe via.
Inoltre la invito a non nominarmi più invano. Non si azzardi. Se ha bisogno di regali li chieda pure a Satana, lì troverà piaceri per ogni suo gusto: caramelle all’odio, volgarità ripiene di calunnie e biscotti ai teschi di bambino annegato nel mediterraneo.
Ora, con piacere la lascio, e mi applico a leggere le lettere che i bambini mi mandano. Sono tante e mi fanno tenerezza.

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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