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Libri a portata di mano con l’app Libricity

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LRI: Lb è una bella e utile app che sfrutta la digitalizzazione delle librerie. Come vi è venuta in mente?

 

LC: Libricity è un progetto nato in aereo andando in Brasile leggendo Galassia Gutenberg di McLuhan. L’idea di base è quella che se 2 libri che mi interessano citano un altro stesso libro probabilmente anche quello può interessarmi. 2 anni fa ho deciso di tornare in Italia per provare a realizzarla ed ho conosciuto Lorenzo, neo dottore in matematica alla Normale, insieme abbiamo abbiamo sviluppato un software che riconosce ed estrae le note e le bibliografie da un testo. In questo modo si crea la “galassia” di collegamenti oggettivi per ogni libro. Facendo questo lavoro su grande scala si ottengono molti collegamenti incrociati, una rete da cui è possibile dire: hai letto il libro A e il libro B, entrambi citano il libro C per cui te lo consigliamo; il suggerimento ovviamente può essere calcolato in modi più complessi ed interessanti ma la logica di base è quella. Con questa idea abbiamo vinto un premio alla Frankfurt Bookfair nel 2014 come miglior progetto imprenditoriale, purtroppo però l’unico editore che si è dimostrato aperto a esperimenti sul catalogo è stato il Saggiatore.

Dopo Francoforte, abbiamo deciso di capire meglio il mondo delle librerie fisiche che rappresentano ancora il canale preferenziale per gli acquisti da parte dei lettori, per cui ci siamo messi a fare interviste ai lettori dentro e fuori dalle librerie per cercare di capire quali problemi incontrassero nel loro rapporto con il mondo dei libri, da queste interviste sono uscite 2 strade complementari:

● librerie medio/grandi (25.000 titoli in su): circa il 30% dei lettori non compra per mancanza di informazioni, ci sono molti casi in cui un lettore cerca un libro che c’è in libreria ma non lo trova e quindi non lo compra;

● librerie medio/piccole: il problema è opposto, entrano poche persone ma praticamente tutte comprano, il loro problema quindi è allargare il pubblico.

Abbiamo affrontato entrambi i problemi e quindi abbiamo sviluppato da un lato una app da usare all’interno delle librerie che, collegata al gestionale della libreria, permette alle persone di esplorare il catalogo dei libri presenti, questa app funziona su tablet disposti sugli scaffali della libreria.

Dall’altra c’è invece la app libricity, in cui cercando un titolo o un autore segnaliamo all’utente quali librerie intorno a lui hanno il libro disponibile immediatamente; con Bookcity Milano abbiamo testato anche l’integrazione degli eventi della manifestazione. Così il lettore, oltre a vedere che librerie hanno il libro, possono anche scoprire se c’è un evento o una presentazione su quel libro intorno a loro. Stiamo facendo ora lo stesso test a Roma con Più libri più liberi, la fiera dell’editoria indipendente.

 

LRI: Come vi ponete rispetto agli ebook, qual è il vostro pubblico?

 

LC: Non abbiamo una posizione precisa rispetto all’ebook, tranne il fatto che in questo momento trattiamo solo libri fisici per cui l’ebook ne è fuori.

In generale la separazione ebook/libro di carta, online/libreria fisica è una questione che ci pare poco interessante, esistono lettori monocompartimento (solo ebook, o solo online), ma la grande maggioranza fa un po’ di uno e un po’ dell’altro. Pensiamo che l’approccio giusto sia quello di pensare a soluzioni che uniscano il meglio da entrambi.

 

LRI: Le librerie come hanno accolto la vostra proposta? Meglio le grandi catene o le piccole librerie di quartiere?

 

LC: Le librerie sono sempre diffidenti nei confronti di qualunque cosa abbia un odore di tecnologia, non è facile coinvolgerle, ed è un lavoro molto lento e snervante. A questo si aggiunge il fatto che anche quando decidono di entrare in LC, hanno un ostacolo tecnologico non indifferente rappresentato dal gestionale, che generalmente sanno usare poco. C’è un sacco di lavoro da fare insomma, il problema è dato dal fatto che è un mercato piccolo e di nicchia, e si muove in maniera molto lenta (in 6 mesi sono entrate 65 librerie…). Per quanto riguarda catene o piccole librerie, noi siamo partiti dalle seconde per un motivo di semplicità nel parlare direttamente con chi decide, approcciare una grande catena all’inizio sarebbe stato impossibile e pericoloso perché avrebbe rischiato di caratterizzare molto il progetto. Ora invece siamo completamente aperti anche alle catene, la divisione catena/libreria indipendente pensiamo sia sbagliata da fare a priori, sono due cose diverse e puntano a lettori diversi, insieme possono costruire una base su cui poi il lettore deciderà come muoversi.

 

LRI: Il mercato e le vendite grazie all’app hanno subito variazioni? Le case editrici sono in contatto con voi?

 

LC: Ad ora abbiamo lavorato molto per sviluppare la parte tecnologica, in particolare i sistemi per rendere molto facile ad ogni libreria trasferirci i dati; come ti dicevo il panorama è molto frammentato con molti gestionali diversi e situazioni particolari, per cui non è stato un lavoro da poco. Stiamo ora iniziando a divulgare la app, abbiamo numeri ancora bassi ma interessanti, 10% dei nostri utenti dopo la ricerca compra il libro. Con gli editori siamo in contatto, il panorama è simile alle librerie ma forse un po’ più strutturato, nei prossimi mesi abbiamo alcune occasioni di incontro e speriamo si riesca a fare un lavoro congiunto.

 

LRI: Quali sono le città che hanno risposto meglio? Vi estenderete sul territorio nazionale in che tempi? Progetti futuri?

 

LC: Da poco siamo arrivati a Roma, e li mi pare ci sia un bel rapporto tra un gruppetto di librerie molto attive e ragazzi giovani, questo francamente non me lo aspettavo e mi ha sorpreso. Un altra città che ha risposto molto bene è Bergamo, li addirittura un gruppo di librerie ci ha contattato per chiederci di entrare tutte. Questo è quello che serve, i librai devono lavorare insieme, condividere e far sentire ai lettori una rete solida di collaborazione, pensiamo sia il modo giusto per lavorare meglio, divertirsi di più e soprattutto riuscire a innovare anche in questo settore.

Il futuro è da scrivere, il nostro obiettivo è quello di riuscire ad offrire un punto di accesso unico per i lettori italiani in cui avere tutte le informazioni sui libri che cercano e sugli eventi legati ai libri. L’idea è che ci sono pochi lettori e bisogna riuscire a proporre strumenti facili e completi che non li costringano a scaricare 10 app diverse per ogni festival o per ogni città in cui vanno, ma uno strumento unico, facile e veloce. In questo siamo aperti a collaborazioni con tutti, lavoriamo insieme!

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VALERIA VIGANO'

Nata a Milano nel 1955, vive tra Roma e Capalbio. Scrittrice e giornalista, docente di scrittura creativa. ha pubblicato Il tennis nel bosco (Theoria ), Prove di vite separate (Rizzoli ), L’ora preferita della sera (Feltrinelli), Il piroscafo olandese (Feltrinelli), Siamo state a Kirkjubaerklaustur (Neri Pozza) La Scomparsa dell’Alfabeto ( Nottetempo). Ha scritto per il teatro e la radio. E’ consulente editoriale e traduttrice. Chief Editor LRI.

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