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Maturità

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Oggi agli esami di maturità c’è stata la prova di italiano scritto. Ho immaginato lo svolgimento di quei ragazzi bulli, che picchiano i professori, e i cui genitori fanno lo stesso

1) Analisi del testo: proposto un brano da Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani.
Svolgimento “ma che palle sempre co sti ebbrei”

2) Saggio breve
Ambito artistico-letterario: “La solitudine” con quadri di Edward Hopper, Giovanni Fattori e Edward Munch, e testi di Francesco Petrarca, Emily Dickinson, Alda Merini e Salvatore Quasimodo”.
Svolgimento: “A solitudiune? e che d’è? Io sto sempre co’ le tigri de la Curva Nord”
Ambito socio-economico: “La creatività come dote d’immaginare e come risultato di talento e caso” con due articoli tratti dalla Lettura del Corriere della Sera.
Svolgimento: “I so’ tanto creativo de natura, ne ‘nvento de ogni pe’ tormentà i sfigati”
Ambito storico-politico: “Massa e propaganda” con un brano tratto dal saggio Nemico e propaganda dello storico Andrea Baravelli e dal librone La politica di Raffaella Sau.
Svolgimento: “Quanto so’ belle le propagande. E più che sò buciarde e più che me piaceno. Cè un paio de movimendi che le fanno fortissime”
Ambito tecnico-scientifico: “Bioetica e clonazione” con un articolo di Focus, un estratto del libro La bioetica in laboratorio del filosofo Demetrio Neri, e un paragrafo della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Svolgimento: “A me me dovete clonà, so’ perfetto. Muscoli, bellezza, furberia, e curtura”

3) Tema di argomento storico: “La cooperazione internazionale” con citazioni di discorsi di Aldo Moro e Alcide De Gasperi. Svolgimento: “Io nun coopero co’ nisciuno. Basta co sti negri. Quer Moro doveva esse negro puro lui”

4) Tema di ordine generale: “L’articolo 3 della Costituzione, che parla della uguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione italiana. Svolgimento: “ma quale uguajianza? Io so’ superiore. De forma e de sostanza. E che d’ è sta Costituzione? Mi padre ha votato NO per mannalla aff…e mi madre j’è annata dietro”

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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