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Poesia

Mia madre che dice: vieni vieni

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Giuseppe Biasi - Ragazza sarda (1920-25)

Mia madre cresciuta in un tugurio
Mia madre con un solo vestito e senza scarpe
Mia madre che doveva dare l’unico suo pane a suo fratello
Mia madre nella guerra
Mia madre che a otto anni andava alla fonte
Mia madre che per il peso dell’acqua ora ha la schiena storta
Mia madre che aveva due animali da compagnia, un topo e una colomba
Mia madre che glieli ha mangiati il gatto
Mia madre che andava a servizio
Mia madre che il padrone le toccava il culo
Mia madre che vestiva le figlie del padrone con pizzi e nastri
Mia madre che sognava pizzi e nastri
Mia madre che stirava col ferro pieno di carboni ardenti
Mia madre che gli attori del teatro si facevano stirare gli abiti
Mia madre che una scintilla brucia i vestiti, stai attenta! diceva
Mia madre che si prendeva cura della bimba di un’attrice
Mia madre che la bimba un giorno morì
Mia madre che un buco nel pavimento era il cesso, nella sua casa
Mia madre che usava la candeggina per togliere l’odore della merda
Mia madre che dormiva sul tavolo, non c’erano letti abbastanza
Mia madre che andava al cinema e guardava tutti gli spettacoli
Mia madre che quando poteva pagava il cinema agli amici
Mia madre che non faceva il pane, le sue mani, troppo calde
Mia madre che forse zia Giovanna ti fa dormire nella couche
Mia madre che sciorinava i panni dei Signori toscani
Mia madre che i Signori mangiavano gli gnocchi di patate
Mia madre che gli avanzi li portava alla sua nonna
Mia madre che ama i fiori
Mia madre che babbo le portava un mazzo di fiori tutte le domeniche
Mia madre che dice: vieni vieni che è sbocciato il tulipano

Francesco Ciusa - Il pane

Francesco Ciusa – Il pane

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ROSSANA CAU

Vive in Lombardia ma la sua anima resta profondamente sarda. Mantiene le sue radici e ne scrive. È admin e membro della redazione per la pagina facebook de LaRivistaIntelligente e ne coordina tutti i contenuti in pubblicazione.

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