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Poesia

Non c’è quasi mai un’ora

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Foto ©Sabrina Suadoni

 

Non c’è quasi mai un’ora

più precisa dell’altra,

il tempo del mondo e la vita

molto spesso non vanno d’accordo,

sono come quei fili di luce

che lascia passare l’inverno,

ogni tanto,

e dal vetro al soffitto a tutta la stanza

ti accorgi

di quanto infinito raccoglie

la cristallina speranza

di un solo momento.

Allora si fa larga la strada,

e mi metto a contare,

il tempo si mette con garbo

da parte,

chiede permesso,

si fa piatto sul muro.

A mia insaputa

faccio un bilancio.

Sono i capelli che ho in testa,

sono le ore di luce ogni giorno

che conto

sommandole al buio.

Penso ai sorrisi mancati.

A mia madre,

al suo amore bianco e sparuto

degli ultimi tempi,

di quando con una dolcezza infinita

moriva alla vita.

Penso a te

che voglio vicino ogni giorno,

ogni giorno annusare

per meglio scoprire,

e toccarti, con le mani e col naso,

come si fa con la vita.

 

Su questa fragilissima luce

mio malgrado ho imparato,

a tenermi annodati questi fili

di dentro,

come ciuffetti di campo.

Il mio azzurro mazzetto

solitario di vita.

 

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MASSIMO SALVADORI

Nasco a Modena, ma rivendico ascendenze liguri, toscane, venete. Trapiantato a Napoli, rimango uomo di pianura: il grido dei gabbiani è una sorpresa quotidiana che ad ogni giorno e notte si rinnova. Insegno filosofia in un liceo di frontiera, ma i confini, si sa, sono un’invenzione e la realtà riesce anche a superare metafisica e immaginazione. Scrivo quando le parole assomigliano a quel che sento e sono: a volte penso, a volte vivo, il più delle volte devo invece impegnarmi a sopravvivere. Dal 2015 collaboro a LRì, un’esperienza azzurra di amici, amiche e di parole.

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