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Onofrio Pirrotta mio amicoFB

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Nelle prime ore di oggi, domenica 12 febbraio, nella sua amata casa di Tricesimo, è morto il mio coetaneo Onofrio Pirrotta. Mio amico. In realtà, nella sua carriera precedente di famoso giornalista televisivo, non l’avevo mai incrociato – parsec di lontananza politica ci separavano. Poi, in questi anni, l’ho incontrato su Facebook, nella sua seconda vita, semplice e appassionata. Mi ha toccato il suo entusiasmo quasi infantile per la, cultura, la bellezza, il suo giardino. La profonda conoscenza delle cose di cui parlava – e su Fb è talmente raro. La sua gioia di vivere. Un’anima gentile, amichevole, generosa. Era venuto anche a trovarci a Roma.
L’ultimo suo pezzo uscito su FB, giovedì scorso, alle 15.45 per la precisione, ci raccontava di grafica Art Déco. Illustrazioni meravigliose e cercate con cura, notizie inedite, particolari curiosi, raffinatezze – in gioia e sapienza. Lui era così. Per questo lo ricordo con amore.

PS: per illustrare le mie parole, invece di una foto, ho preferito una delle preziose copertine di Vogue che ornavano la sua nota su GEORGE WOLFE PLANK.

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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