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Polaroid del ricordo, Yehoshua Kenaz

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Polaroid del ricordo Yehoshua Kenaz

Polaroid del ricordo Yehoshua Kenaz

Ho sempre pensato che di un libro resti un’immagine. Nel senso di una polaroid stampata nel cervello che ogni qualvolta pensiamo a quel libro quella è l’immagine che torna subito alla memoria. L’immagine di un viaggio in autobus in estate e la nuca della ragazza seduta davanti a me è l’immagine che mi torna quando penso a “Ripristinando antichi amori” di Yehoshua Kenaz: era il 2000 e un bus tutti i giorni mi portava a fare lezioni fuori Venezia. Ricordo che comprai questo libro per via della copertina della prima edizione: la fotografia di un letto sfatto in cui prevalgono i toni del bianco e del giallo. Mi sono fidata ciecamente, d’altronde quando comprai “L’amante” di Abraham Yehoshua appena uscito fu per l’attrazione irrefrenabile che il disegno di un letto sfatto in copertina esercitava su di me. “Ripristinando antichi amori” intreccia storie di amore e disamore in una Tel Aviv vociante e assolata: un anziano in sedia a rotelle che si innamora della giovane cameriera filippina, una giovane donna che ha una relazione clandestina con un uomo in un appartamento segreto, il vicino dell’appartamento che si innamora della giovane donna ascoltandone l’ansimare dalla parete, l’amica della giovane donna che cerca di portare alla ragione tutti i pensieri tra loro, il socio del vicino e le sue donne, i genitori del vicino confinati in un appartamento schiavi della malattia che porta via mente e memoria, un cane, i condomini e le loro liti senza fine, talvolta una pioggia scrosciante. Molti gli interni che rimangono impressi, immagini di arredi che divengono i nostri, abitati da voci, grida, risa. È un libro che parla di amore e di futuro come di due concetti inscindibili, di come l’assenza di tempo e lo sterminio di attimi infranga le speranze “La risposta è ovvia e la regola banale come una legge di fisica, i vasi comunicanti per esempio: colui che ama meno è quello che ottiene più amore, e viceversa”.

 

 

Polaroid, Italo Calvino

Polaroid, Goliarda Sapienza

Polaroid, Simone De Beauvoir

Polaroid, Janet Frame

Polaroid, Jeanette Winterson

Polaroid, John Berger

Polaroid, Jonathan Coe

 

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ANNA TOSCANO

Vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre facoltà. Scrive per testate, tra cui Il Sole24 Ore e Doppiozero. Sesta e ultima raccolta di poesie è Al buffet con la morte, La Vita Felice 2018, preceduta da Una telefonata di mattina, 2016, Doso la polvere, 2012; liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie; sua curatela di cataloghi e libri di poesie. Ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica Virgole di poesia per Radio Ca’ Foscari e racconti sui suoi luoghi del cuore per Le Meraviglie di Rai Radio 3. Per la testata on-line La Rivista Intelligente cura Venerdì in versi. È stata editor per case editrici, lavorato come ufficio stampa; ha collaborato con varie scuole di scrittura e ha fondato “Lo Squero della parola”, laboratorio di scrittura. Come fotografa suoi scatti sono apparsi in riviste, manifesti, copertine di libri, mostre personali e collettive. Varie le esperienze teatrali, tra le quali “Voce di donna Voce di Goliarda Sapienza”. www.annatoscano.eu

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