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Manuale di sopravvivenza

Povera estate

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Ogni povera è anche un po’ sfigata in quanto povera, e in quanto sfigata povera, una povera sfigata.
E vivere estati di merda.
Primo perché potrebbe fare le vacanze in salotto, dove è notoriamente difficoltoso piantare l’ombrellone e non passa mai quello del cocco fresco; secondo, e principale, perché la fortunella puntualmente soffre di qualcosa. Cali di pressione, cali di zuccheri, cali vitaminici, cali di ferro, cali fornia e cali mero piccolo e nero.
Quelli che vorrebbero esserti utili non mancano, per fortuna. A volte con consigli classici, evergreen dell’ovvietà come bere acqua e mangiare frutta, altre con osservazioni ai confini della realtà.
1- «Stai ferma e non fare niente». In effetti un lavoro da cariatide dell’acropoli è il mio sogno inconfessato.
2 – «Non stare al sole». Che peccato, la mia anima da cactus ne soffrirà.
3 – «Ma mangi?». Guarda, dico solo che questo manigliotto qui a lato dei jeans non mi è venuto soffiando.
4 – «Prendi qualcosa». Qualcosa. Ho provato col tram, ma non ha funzionato.
Il premio Genioincompreso lo vincono però quelli che davanti al tuo evidente stato di prostrazione ti chiedono cos’hai, tu rispondi «la pressione a 90» e loro: «L’hai misurata?». Macché, lo so perché me la gira San Pietro via mail, gli serve un feedback per organizzarsi coi posti…

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