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Publisher, ovvero l’epos di Elido Fazi

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Alice di Stefano, con una scorrevole e riccamente imbastita scrittura da vera editor di razza, delinea in questo libro la storia romanzata del suo incontro/amore/rapportodilavoro/matrimonio con Elido Fazi, il noto editore, di cui tratteggia con allegria un ritratto irresistibile. Ne esce un personaggio multiforme, prepotente, buffo, innamorato della poesia, avido di vita – e anche un po’ stronzo, come lo definisce lei nelle prime pagine.
Storia romanzata? Autofiction? Il gioco di specchi intende svolgersi in un ironico intreccio tra invenzione e realtà. Devo confessare, però, che a me, editata da lei e pubblicata da lui un paio di volte, la storia appare assurdamente, prodigiosamente, esplosivamente vera. Alice, nel raccontare il suo uomo, finge di fingere, ma svela.
Eccoli: una bionda fanciulla colta, un po’ Barbie e un po’ sperduta, dall’occhio acuto e dalla gamba veloce, incontra al premio Strega un vivace e interessante signore, a sua volta navigato, importante, potente, ma ruspante.
Si beccano rapidi, e s’involano verso India e Maldive. Attraversano impavidi sesso a rotta di collo, cibo d’ogni sapore, chiacchiere acute, mondanità insulse, viaggi fra intellettuali spocchiosi e orrendi bestseller. Francoforte, Cagliari, Trapani, Torino, la convention della GD (Grande Distribuzione) a Portofino. Nulla si fanno mancare i due innamorati nella loro corsa verso una sapida, invidiabile vita, che avrà i suoi alti e bassi, ma soprattutto alti, altissimi momenti.
Si passa da Melissa P. a Valentino Zeichen ai romanzi di vampiri, si salva la vita a un vecchissimo e tremulo Gore Vidal. Il successo arride al grande Elido, il mondo dei libri sorride, anche se a volte un poco acido. E Alice spalanca gli occhi e ride divertita di sé, del suo moroso, dell’universo delirante che li circonda e di chi ride di loro. Lei, ride ultima.
Elido&Alice sono i pirotecnici protagonisti di una fiaba disinvolta, impudica, più che contemporanea. E alla fine del libro se ne esce convinti: cavalcheranno ogni onda, affronteranno insieme ogni tempesta, e da questa mostruosa crisi italiana usciranno non solo trionfatori, ma felici, per sempre. Perché Elido&Alice sono il futuro. Nel quale, riconoscenti per questa recensione, accoglieranno, editeranno e pubblicheranno con entusiasmo il mio terzo romanzo, che, per fortuna loro, ancora non ho scritto.

Publisher, romanzo di Alice di Stefano. Fazi Editore. 375 pagine, Euro 16,50 (esiste anche in e-book)

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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