Caricamento

Digita la ricerca

MediaWeb

Quando il televisore era un elettrodomestico

5.017 visite

Immagine di Stefano Navarrini

Una volta il televisore era un elettrodomestico, come il forno e la lavatrice. Se c’è da preparare la crostata o il gattò di patate s’inforna la pietanza. Al suono che segnala l’avvenuta cottura, armati di presine, si estrae quella calda bontà e si richiude il forno, stando attenti a non scottarsi.
Se c’è da fare il bucato si mette in moto la lavatrice e nell’oblò, come in un acquario scosso dalla tempesta, si spia il vortice di lenzuola, calzini e fazzoletti che s’inseguono tra bolle di sapone e risciacqui purificatori, finché la spia luminosa ci avverte che il miracolo è avvenuto e la lavatrice torna a tacere. .
Voi non ci crederete, ma anche per il televisore una volta fu così. Sembra impossibile, ma nella preistoria dell’etere il televisore lo si spegneva, e spento restava per buona parte della giornata. Insomma, gli esseri umani decidevano di accendere il televisore così come si decide di aprire la porta di casa a un amico, perché si ha voglia di vederlo o di ascoltare cosa ha da dirci. In un angolo c’era un pulsante a scatto, lo si pigiava e nella scatola si poteva avvertire un sinistro ronzio. Sulla superficie bombata dello schermo un puntino luminoso s’agitava nel buio, pronto a espandersi come il big bang. E anche quando ci si alzava dalla poltrona, perché il programma che si seguiva era finito, si pigiava lo stesso pulsante e l’immagine in bianco e nero veniva risucchiata dallo stesso puntino, che per pochi secondi restava sospeso al centro dello schermo come a dire arrivederci. Il televisore era per ciascuno di noi un amico in più, un compagno ben educato che sapeva più cose di noi e poteva insegnarcele, divertendoci e intrattenendoci. Non era la badante sprovveduta che oggi vorrebbe essere. In quel rettangolo bianco e nero c’erano più colori di quanti ce ne siano oggi nel più sofisticato schermo al plasma di non so quanti pollici. Pensate un po’, una volta il televisore era un elettrodomestico!

Tags:
SALVATORE RONGA

Nacque a bordo di un’isola nel golfo di Napoli, Ischia. Sbarcò raramente, così da poter attribuire al rollio ogni tormento esistenziale. Sperimentò varie forme di gastrite. Perse i capelli, ma non perse tempo a raccoglierli. Amò più di quanto i suoi amici sospettassero e odiò molto meno di quanto i suoi nemici avessero creduto. Venne alla luce il 13 luglio 1969 e da allora non fa che scrivere e riscrivere il suo epitaffio.

  • 1
Successivo

Ti potrebbe piacere

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *