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Ségolène, la Fierté

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Cari Italiani,
conosco abbastanza bene la vostra lingua per sapere che il mio stesso nome, Ségolène, potrebbe creare un festival inarrestabile di goliardate… J’ai eu de la chance, heuresement, e sono nata francese, evitandomi le battute dei compagni di scuola, dei compagni di partito, etceterà etceterà etceterà.
Leggo però su una bacheca italiana di facebook la frase “Chissà Ségolène come si rode”. Resto basita, come dite voi, e mi prendo bien le droit di rispondere alla donna che l’ha scritta. Forse sarebbe un bene che anche in Italia si diffondesse lo slogan con cui il mio ex marito ha vinto le elezioni in Francia: le changement c’est maintenant. A cambiare dobbiamo essere tutti, sia uomini che donne, e sottolineo donne.
Ammettere una sconfitta quando si è partiti alla pari, senza pregiudizi sessisti, fa parte di questo cambiamento. Non è una cosa poi così sublime, così Royal, enfin: moi je aime penser che sia normale non essere una donnetta qui passe son temps a rodersi sulla gloria dell’ex marito e sulla vecchia défaite de soi meme. Amo pensare di essere una donna forte, che non spreca il suo tempo a mangiarsi il foie gras, e di essere stata una pioniera della vittoria di oggi.
Dicono che, in testa nei sondaggi, io abbia perso nel 2007 perché proponevo le marriage homo, lo stesso che François ha ripresentato oggi senza nessun scandalo.
Non so se sia vero. Io credo che quello fosse il momento di Sarkozy. Il momento delle false promesse di bien-être e di illimitato arricchimento. Ora questa favola bella non illude più nessuno, et voilà: ritornano programmi di giustizia sociale. Il sogno di pochi ha generato miseria e infelicità. Se io mi rodo – e un minimo è pur vero, cari Italiani, perché mi sentivo sage et bien parée pour ce charge – pensate a come si rode Strauss-Kahn, il nostro maggior errore.
Credo che la miserabile fine di quel Kahn sia stata, paradossalmente, la maggiore opportunità per Hollande: la sua aura di normalità, di uomo semplice e buon padre socalista di quattro figli – anche miei, vi ricordo – gli ha giovato enormemente.
Infine, mi rendo conto che voi abbiate del socialismo un pessimo ricordo, ma ciò che ha fatto vincere le elezioni al mio ex marito è proprio quest’idea mai sopita di giustizia, di rispetto dei diritti, di crescita equa e di Welfare.
Siamo tornati, e nessuno potrà mai prendersi la libertà di dirmi che mi rodo per il successo di un’idea alla quale non ho mai smesso di credere anche quando tutti pensavano che fossimo morti e sepolti. Questa è la mia fierté, e vince su tutto.
Nous avons gagné, et vous?
Bonne chance, Italiens
Votre Ségolène

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