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Seconda puntata: avere follower su Twitter

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Su Twitter se sei lì che stai scrivendo e sei nel bel mezzo del discorso succede che proprio in quel momento ti finiscono i 140 caratteri che hai a disposizione. È crudele ma è così.
Su Twitter quando ti finiscono i 140 caratteri non c’è mai una ragione.
Su Twitter nei 140 caratteri non ci stai mai dentro e c’è sempre poco spazio. Nemmeno per i sentimenti c’è spazio. E anche questo è alquanto crudele.
Su Twitter non è come su Facebook e l’amicizia non c’è. Neanche a volerla comprare.
Su Twitter al posto dell’amicizia c’è che ci si può seguire gli uni gli altri.
Per seguire qualcuno devi cliccare sul suo pulsante segui. Le prime volte stai lì a ragionarci se cliccare poi dopo vai via liscio in scioltezza. Clic.
Su Twitter il pulsante precedi lo cerchi disperatamente ma non c’è. Puoi solo seguire. Boh.
Su Twitter più sono quelli che ti seguono e più sei un VIP. E viceversa.
Un VIP su Twitter non è che deve sbattersi molto per farsi seguire. Tutti lo cliccano spontaneamente.
Se invece tu di tuo non sei già un VIP per farti seguire da qualcuno su Twitter saresti capace di fare di tutto. E dico di tutto.
Su Twitter se ti accorgi che ti sta seguendo una in tanga vuol dire che quella vorrebbe offrirti qualcosa fuori da Twitter. E allora stai lì a ragionarci se seguirla a tua volta. Parecchio ci ragioni. E poi niente. Clic.
Su Twitter è gentilezza scrivere un messaggio per ringraziare chi ti sta seguendo. Poi in genere qualcuno ti risponde.
Formigoni il messaggio per ringraziare chi lo segue su Twitter lo ha scritto anche in inglese. E sembra che nessuno lì gli abbia risposto.
Su Twitter si può decidere anche di non seguire più qualcuno che si stava seguendo. Lo si fa semplicemente cliccando sul suo pulsante non seguire più. È crudele ma è così.
Se decidi di non seguire più qualcuno su Twitter non c’è problema. Si vede che hai le tue ragioni. Clic.
Quando invece ti accorgi che qualcuno ha deciso di non seguire più te allora lì è una tragedia. Perché è come quando finisce un amore così com’è finito il mio. Non c’è mai una ragione. È crudele ma è così.

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