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Tra inglese e italiano scelgo l’inglesiano

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Illustrazione Stefano Navarrini ©

Ho deciso, voglio imparare l’inglesiano.

L’inglesiano è una lingua neocretina che sta soppiantando l’ormai obsoleto italiano. Oggi chi non parla inglesiano è fuori, anzi no, è out, bacucco, muffito, v e c c h i o.

Così ho cercato in rete (oh no, nel web) indirizzi utili presso cui recarmi o corsi da fare on line. Ma, sebbene sia lingua tanto parlata, pare che nessuno la insegni. Sarà un complotto dell’industria dei dizionari.

Poco male, riflettendoci potrei studiarla da autodidatta. Facile. Prendi una parola di qua, mettila di là, sostituisci un lemma italiano, anche se ha settemila sinonimi, con uno inglese, che è più cool.

Per cui non si dice di aver prenotato un volo a basso costo, bensì low cost, né si chiede a un ipotetico pubblico «restate sintonizzati», e che è? Vecchiume da speaker anni ’80; ora si dice stay tuned. E neanche per sogno si menziona un convegno, ma una convention.

Capito il trucco? L’english dà quell’allure (anche il francese, ogni tanto, che, ça va sans dire, fa sempre chic) non ottenibile dal nostro stanco italiano; il nuovo lessico ci fa cosmopoliti, ci soccorre nelle mancanze di una lingua vetusta e dispersiva, che causa apprensione se, per esempio, vogliamo dire che stiamo per snellire il portafogli in favore di vestiti nuovi. Com’era la locuzione? Far compere, la spesa, acquisti.

Troppo generico il primo, il secondo fa tanto supermercato o al massimo conto dell’idraulico, il terzo buono solo nel calcio mercato e su ebay. Invece shopping risolve tutto, non necessita di specificazioni, lo pronunci e sei già felice. Eh, sì, è l’inglesiano l’idioMa del futuro.

Io mi esercito ogni giorno, sto facendo grandi progressi. E giacché son furbissima mi tengo allenata anche al contrario: per non perdere l’abitudine all’italiano – visto mai che servisse conoscere le lingue morte – faccio traduzioni simultanee mentre fingo di dialogare con amiche che parlano inglesiano fluente: «Ho scoperto un nuovo fashion brand che mi sta da dio, davvero il top; indosserò il nuovo outfit per il reading di questo week-end e, dopo, a un meeting con degli amici, tutte persone nel ramo del food. Sapessi, fanno di quegli apetizer! Poi, mi raccomando, il prossimo step sarà la vacanza, io e te of course, guarda le brochure che ti ho inviato, ho segnato le location più interessanti. Comunque ci vediamo lunedì mattina per il coffee break»

«Sembra divertente…»

«E tu che farai?»

«Be’, io ho scoperto un nuovo marchio d’abbigliamento che mi sta da dio, davvero il massimo, allora indosserò il nuovo completo per la lettura pubblica di questo fine settimana e, dopo, a un incontro con degli amici, tutte persone nel ramo della ristorazione. Sapessi, fanno di quegli stuzzichini! Poi, mi raccomando, il prossimo passo sarà la vacanza, io e te naturalmente, guarda gli opuscoli che ti ho inviato, ho segnato le località più interessanti. Comunque ci vediamo lunedì mattina per la pausa caffè».

«Mi stai prendendo in giro?»

«Ma no, è un joke!».

 

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