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Aria di neve

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Nevicherà a Costrignano?

È una sera così. In tv c’è lo zecchino d’oro, facciamo i compiti in cucina, e sulla stufa le bucce dei mandarini mandano profumo di luoghi che non ho mai visto. La nonna porta il fazzoletto in testa anche in casa, verso le sei mette su la cena: un po’ di brodo matto. Due patate, un dado. Buttiamo giù le stelline o i quadretti.
Nevicherà a Costrignano?

Nel suo studio lo zio legge il breviario. Mi mandano in cantina a prendere il vino e le mele, io mi perdo a guardare falistre di neve volteggiare nel buio. Prima di cena ripeto le lezioni. Nei letti ci sono già da ore gli scaldini con le braci per intiepidire le lenzuola.
Nevicherà a Costrignano?

Di loro adesso non c’è più nessuno. Noi, che siamo rimasti, la domenica si torna e si gioca ancora a C’era una volta. Ma niente, niente sarà più come allora.
Nevicherà a Costrignano?

Si sentirà il vento soffiare dalla parte dell’orto verso il campanile. E sotto il noce la neve farà il suo balletto come quando eravamo bambini.

 

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