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Società

Badanti

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Galina viene dall’Ucraina, è alta, occhi azzurri, capelli neri, un bel sedere formoso, modi gentili. Cristiana ortodossa, parla un buon italiano con voce un po’ stridula. Ha una cinquantina di anni e i penultimi 5-6 passati come badante di una anziana signora colta, con leggera demenza senile e molti problemi fisici. L’ha vestita, portata a passeggio in sedia a rotelle, pulita, medicata, assistita nei sempre più ravvicinati ricoveri ospedalieri.
Quando è morta ha pianto molto, inconsolabile; e ha deciso di guadagnarsi da vivere facendo le pulizie, piuttosto che affezionarsi a un’altra malata terminale. I suoi risparmi, inviati regolarmente in Ucraina alla famiglia, che vedeva per un mese all’anno, come quelli della maggior parte dei suoi compatrioti sono svaniti a seguito dei noti eventi bellici. Vive ancora, senza pagare affitto, nella casa della signora che lei chiamava “la mia regina”, per caritatevole benevolenza degli eredi.
La scomparsa di un’altra cara parente della stessa famiglia, ha lasciato senza fissa dimora anche la sua badante. Si chiama Vera, di oltre sessant’anni, viene dalla Moldavia. Infermiera diplomata, vedova, onestissima, modi rudi, la vita difficile trascorsa in patria e ormai da tredici anni in Italia, le ha indurito i lineamenti e difficilmente sorride.
La lingua moldava, così racconta, ha radici latine, che però vengono estirpate con l’insegnamento del cirillico. E’ di taglia robusta e tinge i bianchi capelli di biondo chiaro. Parla abbastanza bene l’italiano, con forte accento russo, del genere “ti sch-piezzo in due”.
Dopo un altro paio di esperienze con persone ultranovantenni (dunque non si trattava di contratti a tempo “indeterminato”), è rimasta di nuovo senza lavoro. E’ stata pertanto di recente accolta ospite nella stessa casa, da condividere con Galina. Frequenta la Caritas per il cibo e l’ospedale per cercar lavoro.
Tra le due l’inimicizia nazionalistica ha prevalso su solidarietà e carità cristiana. Non si sopportano: per la prima l’altra è un orso siberiano poco incline alla pulizia; per la seconda la prima è poco seria e bugiarda.

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