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Buon Compleanno Ugo Guarino

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Il 27 febbraio del 1927 nasceva Ugo Guarino. Ugo era uno di quei tanti triestini che amava Trieste che però gli stava stretta. A Trieste aveva iniziato la sua carriera di disegnatore sulla Cittadella, pagina satirica de Il Piccolo per poi andarsene a Milano. I primi tempi viveva alla pensione Pompilia assieme a Enzo Bettiza e lì iniziò la sua “carriera” con l’incontro con Dino Buzzati che lo volle al Corriere della Sera. Carriera tra virgolette poichè nel vero senso della parola non lo fu mai. Ugo non era opportunista, forse ingenuo, di carattere a volte spigoloso e seguiva il suo istinto. Un giorno, mi raccontò, durante l’inaugurazione di una sua mostra a Milano, in via Montenapoleone,  un amico lo avvicinò e gli disse che una persona, Ugo la definì “el sior Pelikan”, voleva conoscerlo e proporgli di lavorare per la pubblicità delle penne stilografiche. Ugo racconta che alzò lo sguardo e disse “No me piasi la sua faccia”. Poi si pentì il giorno dopo ma oramai era troppo tardi. La vita di Ugo è costellata di incontri importanti, ma soprattutto di mancati incontri. A New York, dove andò la prima volta assieme a Buzzati conobbe Andy Warhol. Si dice che chiacchierarono a monosillabi, entrambie erano chiusi, per parecchio. Nessuno sa cosa si dissero. A New York gli venne organizzato un incontro col gallerista Leo Castelli ma Ugo diimenticò sempre di andarci. Viveva in un suo mondo, solitario, ad inseguire sempre nuove cose, nuove idee, mai a fermarsi.
Collaborò con Linus per pochi numeri e poi come al solito lasciò quella strada per percorrerne altre. Nei suoi scritti, di seguito un esempio c’è tutto Ugo, con un suo mondo storpiato ma affascinante.

SGORBIOLINEI AL POTERE
Arezzo 18 semprile
Il professor Arbignole Tanfani ha tenuto ieri ad Arezzo nella sala delle Cariochidi una trillante sgonfierenza sulla “Teoria dei scorciolinei e slunghilinei” da lui mangiostralmente ideata e spiscerata in 7 grossi legumi editi dalle erezioni Fidex.
Di froge ad un attento pubico tra il quale spiccavano numerdose personullità del mondo dellàArpa e della Cattura il prof. Tanfani ha sgruminciato dicendo che “non scricciola parte della vermolocuzione sbrodonomica di un Paese dipende dallo spirito scurobombico che anitra la classe digerente”. “Dai fatti in mio prosequio” ha continuato l’orbatore “sono arrogato alla furbulazione della teoria secondo la quaglia in periodio di rallentamento mascellare vanno al godere uomini lungilinghi cioè alri di stortura, mentre nei periodi si sberlessere ecumenico vanno al potere individui cortolinei dei quali io, molestia a parte, sono un morteschio rappresentanfo”.
“Se tengo poi presente che ad ogni tipo biecologico corrisgolpe una data provisiquità abbinata a chiare e forti dosi differenziali di masturbità prescolare assieme ad una particolare insiemistica di dati che influiscono direttamente sulla culotta cranica e sul midollo schienale (ad ogni tipo corrisgolpe una desverminata cabarettistica di equilibrenza e di catetere) sono inequitabilmente porcato ad abbindolare che il tipo spisico al potere è, altamente o cortamente a soccombio dei casi, raffiosentativo di una data evola e munito pertanfo di uno stitico frugolobico prevalente nella stessa in cui divaricandosi gli opposti esperiesmi si delimbiano diavetralmente le bicchierenze con prevalenza di godimenga su quelle del dovere e del sanguificio. In tale circostanza prevalgono i lungilinghi nellàevola opposta, nettamente superiore, prevalgono i bersaglieri della Fede, i missionari della frose, i martiri della truffa e mentre sulle attività altamente negative del gaudio prevale il Corto la duce rischiara le menti oscurate da idrologie materialesbiche e senza pio. In altre parole quando i scorciolinei salgono al potere i cacanti respirano nel loro espletarsi, migliora la qualità delle dita spumeggiano le arti, la cattura primeggia, la humiditas sgronfia e mentre il peggio, concubino del male nonché pronubo diretto delle evoche lungiliniche, descresce e scompare, la piovosità e la mortificenza diventano le virtù del secolo, plasmonato dal tappo cortolineo”.

Auguri Ugo

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FULVIO ROGANTIN

Sono triestino di nascita, dublinese di adozione. L’amore per Joyce nasce quando nel 1993, a Trieste, assisto alla lettura integrale dell’Ulisse, durata circa 30 ore. 4 anni fa mi trasferisco a Dublino per fare l’informatico. Inizio, per passione a fare dei tour Joyce. La mia vita cambia, ora, messa da parte l’informatica se non per alcuni progetti culturali, sono guida nazionale ed è oramai un lavoro a tempo pieno.

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