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Critica poetica

Caterina Saviane, una nudità che trafigge il cuore

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Caterina Saviane, precoce talento letterario con il successo nel 1978 di Ore perse-Vivere a sedici anni, scriveva poesie. Lo sapevano in pochi, gli amici più intimi e un grande come Andrea Zanzotto che aveva capito quanto fossero forti, irruenti e colti i suoi versi.

Nottetempo, nella collana poeti.com diretta da Maria Pace Ottieri, ci offre l’intera produzione poetica di Caterina e oggi, a distanza di decenni dalla sua morte, l’abbiamo qui con noi.
Le poesie ci dicono di lei moltissimo, ci consegnano la sua rabbia e il dolore, l’estrema fragilità e la diversità gridata. Quindi il suo coraggio, e il coraggio spesso si paga amaramente.
Caterina Saviane racconta le notti insonni, lo stato febbrile eppure lucido, gli amori sofferti, il disprezzo per ogni convenzione e la ricerca della verità. Il pericolo della sua rivolta alle delusioni, la droga, lo sperpero di sé echeggiano in queste poesie senza mediazione. La lingua usata mostra il gioco contorto con le parole, dilatate e torchiate nelle loro accezioni, spezzate e ricomposte, per aprire il significato primo e gli altri che vi si nascondono dentro.
È uno scardinamento sofisticato, quasi l’invenzione di un altro alfabeto fuori dai canoni di qualsivoglia vocabolario e grammatica. La raccolta si intitola infatti Appénna ammattìta. Sono poesie che si snocciolano come fulminanti racconti, sarcastici e di una nudità che trafigge il cuore.

 

Talvolta, la desueta urgenza vince la reticenza,

spacca

il sacro sonno della Bellezza che mi respira affìanco

– sapori soffici, pigre fantasie riposte –

con un per quanto lieve tocco della mano

profano ciò che soltanto a lei appartiene: il sogno

purché ella sappia l’unico telegramma al mondo,

sappia:

l’amo, e nel mio gesto – tutta la presunzione che lei

verso di me sente lo stesso… 

 

Questi sono versi tra i meno disperati del libro, e mostrano quanta dolcezza e quanta sofferenza convivevano in Caterina: la feroce delicatezza, le caparbie invocazioni, la disperazione ostica, la dura consapevolezza. Un ossimoro vivente, che non traspare da questa raccolta ma si impone come un grido d’intelligenza che purtroppo possiamo solo leggere. Ricordo i nostri dialoghi sulla letteratura, sulla scrittura, eravamo davvero molto giovani. Ma quando parlava di questo, lei era piena di una speranza felice.

 

Caternia Saviane, Appénna Ammattita, Edizioni Nottetempo, ISBN 9788874525515.
€ 7,00, disponibile anche in eBook. 

 

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VALERIA VIGANO'

Nata a Milano nel 1955, vive tra Roma e Capalbio. Scrittrice e giornalista, docente di scrittura creativa. ha pubblicato Il tennis nel bosco (Theoria ), Prove di vite separate (Rizzoli ), L’ora preferita della sera (Feltrinelli), Il piroscafo olandese (Feltrinelli), Siamo state a Kirkjubaerklaustur (Neri Pozza) La Scomparsa dell’Alfabeto ( Nottetempo). Ha scritto per il teatro e la radio. E’ consulente editoriale e traduttrice. Chief Editor LRI.

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