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Manuale di sopravvivenza

C’è un problema tecnico nell’ufficio

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Negli uffici quando c’è un problema tecnico si sottopone un problema al tecnico: la prima cosa che questo fa è mettere la faccia da funerale e dire:”nun se po’ ffà”. L’unica in quel caso è richiedere la risoluzione dello stesso esatto problema ma con vocaboli diversi. Al secondo tentativo il tecnico tentenna e dice:”ce devo penzà”. Il giorno dopo basta telefonare al tecnico riproponendo il quesito, e a questo punto il tapino, che si è completamente disinteressato della cosa, in genere abbozza spiazzato:”ciò penzato, penzo che se po’ ffà”. Mente spudoratamente ma oramai si è incastrato da solo, e voi avete vinto. L’help desk dei tecnici in genere non riserva molte sorprese. Provatevi a telefonare ai tecnici dicendo:”la mail non va”, nove volte su dieci vi risponderanno laconici che “c’è un problema”. Uno chiama per segnalare un problema e loro ti rispondono dicendo che effettivamente c’è un problema: in genere il capo dei tecnici è un lontano parente di Monsieur La Palisse. Se vi lamentate che il vostro computer non funziona bene in genere succede questo: salgono due tecnici che vi ascoltano attentamente, subito uno dei due se ne va, e non lo vedrete mai più. L’altro comincia ad interrogarvi, come farebbe un commissario davanti un omicida, tentando di farvi ammettere manomissioni o volontari sabotaggi. Spesso sorride sotto la barba malfatta (i tecnici sono sempre vestiti come dei ragazzini ad un party ed incontrano raramente saponi e profumi) e poi in qualche modo dà la colpa alla vostra inesperienza od incapacità.

Il problema comunque non viene mai risolto ed il tecnico propone finte soluzioni: se il mouse non funziona anziché ripararlo vi propone di prendere una nuova tastiera senza fili grande come tutta la scrivania che però ha anche il mouse incorporato. Se un programma non va vi propone l’installazione di un altro pacchetto software che “fa anche un sacco di cose in più”, e anche se a voi serviva solo un programma che facesse “bip” ogni tre minuti vi ritrovate con un programma per comporre sinfonie con accompagnamento automatico. Se la connessione internet non va vi dice subito che “c’è un problema”: voi ringraziate pazienti ed aspettate che l’oracolo si pronunci. La colpa in genere è della Telecom, oppure del maltempo, oppure di un fulmine caduto in Svizzera che ha prodotto un sovraccarico, oppure della Microsoft che si è alleata con la Telecom svizzera, oppure vostra che “chissà che sito guardavi”. In questo caso, se non ci si vuole inimicare tutta la struttura, conviene ammettere che si stava guardando Dagospia. Il tecnico dice “AH!” e con aria trionfante fa finta di sistemare il guaio, in genere cambia solo il colore del monitor. In fondo il tecnico è come un bambino, ci vuole poco per farlo contento.

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