Come smascherare un narcisista

Il nuovo inquilino della Casa Bianca voleva la parata militare già durante il primo mandato, ma ora, col Pentagono al proprio servizio, epurati i capi militari che lo avevano contrastato, bloccherà il traffico di Washington il 14 giugno per festeggiare il suo 79° compleanno. Come faranno gli americani a bloccare lui?
Una psicologa dell’Università della California a Berkeley, Jocelyn Sze, specializzata in traumi, scrive sull’HuffPost: “Quando il tuo senso di auto-esaltazione richiede carri armati, stormi di aerei in volo e 45 milioni di dollari per una festa di compleanno, non siamo più nel mondo di torte e candeline, ma nel Parametro1 del disturbo della personalità narcisistica: un grandioso senso di presunzione”.
Quando il controllo narcisistico si infiltra in posizioni di potere politico, distorce la verità e destabilizza le istituzioni. Jocelyn Sze lavora con persone traumatizzate da narcisisti e sostiene che le stesse dinamiche destabilizzanti per le famiglie destabilizzano anche le democrazie.
Una delle sue pazienti aveva un fratello che terrorizzava la madre anziana con minacce violente e abuso finanziario. La donna affrontò il fratello, e lui negò tutto e l’accusò di instabilità emotiva per proteggere la propria immagine di “ragazzo d’oro”. La famiglia fece pressione perché la donna smettesse di litigare, ma, sostenuta dalla terapeuta, lei continuò a ripetere le accuse come un disco rotto, finché il fratello fu allontanato da casa della madre.
Lo stesso schema, magnificato, si sta svolgendo sulla scena politica americana. Il controllo narcisistico del governo si afferma negando le accuse, mettendo a tacere e licenziando i guardiani della legalità e della separazione dei poteri.
“I leader autoritari, come i membri narcisisti nelle famiglie, si affidano a tattiche già rodate: creare uno stato psicologico di grande incertezza, i cui esiti non sono soltanto sconosciuti, ma costantemente mutevoli e imprevedibili. Ciò sbilancia la capacità mentale di anticipare e prepararsi, rendendo le persone più facili da controllare”. (Sze) L’unico vaccino per costruire un’immunità psicologica contro il narcisismo è la consapevolezza, che attualmente non esiste nei media e di conseguenza nei cittadini.
Un’altra paziente della psicologa Sze aveva un fidanzato che, per controllarla, usava la tecnica di “cambiare le carte in tavola”. Esigeva da lei qualcosa “per il suo bene”, e quando lei soddisfaceva la richiesta, lui cambiava pretese. È quel che succede quando un governo cambia continuamente la propria politica, e i cittadini e i media vanno alla deriva, senza ormeggi nel caos economico e sociale.
Dall’inaugurazione del gennaio 2025, la politica dei dazi ha fatto marcia indietro più di 50 volte, e molti hanno ritenuto queste inversioni come prova di incompetenza e mancanza di strategia. Chi è stato abusato da un narcisista in famiglia capisce invece la manovra nascosta: i narcisisti mantengono il potere spiazzando e frustando psicologicamente i cittadini.
“Il controllo emotivo è l’obiettivo principale del narcisista: proteggere il proprio fragile senso di presunzione e legittimazione mantenendo la grandiosa illusione che lo sostiene, senza empatia per altri”. (Sze) Il narcisista sfrutta la lealtà degli altri per assicurarsi un costante flusso di ammirazione, per difendersi dalla paranoia di venir svergognato.
La tattica più efficace del narcisista è provocare crisi. Le costanti emergenze non capitano per caso, sono progettate per tenere tutti “in modalità sopravvivenza”, distraendoli da questioni cruciali (la dilagante corruzione, l’illegalità delle sue azioni), e per mantenere il narcisista al centro dell’attenzione. Nelle famiglie è un episodio di collera esplosiva, la minaccia di chiedere l’affidamento totale dei figli, o una telefonata ossessiva nel cuore della notte per una disgrazia inventata.
Sulla scena nazionale, è l’escalation di attacchi verbali, minacce o dichiarazioni di emergenze escogitate per dominare i notiziari e travolgere l’opposizione. “Il sistema nervoso può reggere fino a un certo punto. La rabbia, i piani di fuga, la paralisi, la capitolazione e l’impotenza sono naturali reazioni di sopravvivenza, ma ci tengono bloccati. La guarigione – in terapia come in democrazia – inizia col riconoscere di essere intrappolati in questi stati reattivi e imparare a tornare all’azione”. (Sze)
Quando gli studi legali, le università e gli organi politici si inchinano al potere dei narcisisti invece di difendere i valori comuni, rispecchiano quel che succede nelle famiglie violente: tutti camminano in punta di piedi, e fanno scelte dettate non dai propri valori, ma dalla paura.
La psicologa dei traumi suggerisce alcune tecniche per non essere più governati da emozioni debilitanti.
Smetti di assecondarlo. Il narcisista deve essere esposto, svergognato. Rifiutati di aiutarlo a scaricare le sue responsabilità su altri, salvandolo dalle conseguenze delle proprie azioni. Non correre sempre a sistemare i danni che ha fatto, non vacillare ad ogni sua provocazione.
Sze usa il metodo del “Sasso Grigio”, una strategia di distacco emotivo per sganciarsi da persone tossiche diventando non reattivi, invisibili come un sasso grigio, lasciando che le sue provocazioni ci scivolino addosso come acqua su pietra.
Il narcisista vuole la nostra reazione emotiva, vuole vederci perdere le staffe, e se restiamo sordi e muti, si stancherà di noi, perderà interesse e cercherà un’altra vittima che gli dia soddisfazione. Rifiutiamoci di alimentare il bisogno narcisistico di teatralità e di attenzione. Le reazioni isteriche imbaldanziscono il narcisista. Neghiamogli il carburante di cui è avido.
Sze chiede ai cittadini americani (ma indirettamente anche a noi che subiamo i capricci del loro narcisista) di puntare sul gioco a lungo termine. “Mentre le dinamiche narcisistiche giocano sull’urgenza e l’allarme, un cambiamento profondo viene dallo stare calmi, lucidi e connessi ad altri. Per difendersi dal controllo narcisistico, la risposta non è mai imitare le sue tattiche nefaste, ma riconoscerle, senza più reagire. La mobilitazione civile, la strategia di lunga durata, fanno guarire lo spirito democratico. Sia in terapia che in democrazia, la guarigione inizia quando smettiamo di reagire e ricordiamo i nostri valori”.
Concludo con un mio commento sullo scontro in corso fra il narcisista in capo e il narcisista più ricco del mondo. Nei rapporti umani, l’egotista privo di empatia si stanca presto dell’adoratrice di turno, o del ruffiano leccapiedi. Si circonda di persone finché sono utili per lui, poi le scarta. Senza i patemi dei normali traditori, si disfa della sua fonte di rifornimento narcisistico ormai sfruttata per trovarne un’altra.
I due narcisisti più maligni del mondo, fino ad ora, si sono serviti l’uno dell’altro. Poi Crudelio Demon non ha resistito a pugnalare alle spalle l’amico, ormai ingombrante, con il Big Beautiful Bill e con altri sgarri a noi sconosciuti. Il narcisista espulso lo ha attaccato con tweet mirati a svergognarlo: ti ho fatto vincere io le elezioni, sei nella lista del pedofilo Epstein. L’escalation di minacce sta danneggiando le sorti della Tesla e del Partito Repubblicano, che corre a mediare tra i due. Nessun narcisista dimentica mai una ferita all’amor proprio, una messa alla gogna, e anche se finge riappacificazione, in silenzio trama Ritorsione e Vendetta. I narcisisti psicopatici non esauriscono mai i coltelli velenosi da lanciarsi addosso. Tra loro sarà sempre “la Notte dei Lunghi Tweet”.

 

 

11 commenti su “Come smascherare un narcisista”

  1. Loana Boccaccini

    È davvero così e in Italia, mutatis mutandis, ci vedo molte somiglianze con l’abilità di una certa leader di spiazzare,alzando polveroni, parlando di altro, quando c’è qualcosa di non troppo favorevole da far passare.
    Quello che mi preoccupa però è la facilità con cui questi personaggi trovano sostenitori e la quantità di persone che riescono ad attrarre.

    1. Si Loana, concordo con te, purtroppo anche le persone che non se la passano bene hanno seguito e seguono chi non li rappresenta e che non opera per il sociale.

  2. Il narcisista sceglie la vittima tra persone insicure, che hanno bisogno di essere riconosciute. Dopo però il “simpaticone” le addenta e le tramortisce. Ciò nel microcosmo delle relazioni affettive, mentre nel macro l’occidente indebolito è diventato una vittima facile, facile. Insomma Trump, per evitare male parole, è un vero fellone.

  3. Marisa Artioli

    Brava Patrizia. Io sono colpita da come NEssuno osi parlare di queste persone cone narcisisti patologici anche chi accusa Trump delle peggiori cose. Tutti gli conferiscono uno “spessore” politico non patoligico.

    1. Patrizia Tenda

      I media hanno sempre minimizzato la demenza e la malattia mentale di Trump, nonostante per 10 anni i professionisti sanitari abbiano avvertito il pubblico del pericolo. Psichiatri hanno scritto libri per spiegare la minaccia di un presidente narcisista maligno, e la sociopatia di Musk (non prova rimorso a infliggere dolore, ma allegria e soddisfazione). I media hanno normalizzato l’anormale, il sadismo. Ignorano i segni di narcisismo maligno e demenza, non osano neppure fare domande a riguardo. Focalizzano su Biden, come fosse lui il demente, e Trump quello sano e robusto. Non si espongono perché Trump li denuncia, minaccia di revocargli le licenze di trasmissione e i finanziamenti. Molti giornalisti sono stati licenziati o costretti a licenziarsi. Trump è l’Hitler americano, e gli immigrati sono i nuovi ebrei.

  4. Impossibile che prima o poi il popolo americano non si ribelli proprio quelli che contano.Non è a questo che puntava QAnon la congregazione dei più grandi capitalisti vuol solo fare soldi senza proteste in cucina.Ogni previsione anche nefasta è aperta.Se farà l’America più grande avra ragione lui altrimenti lo butteranno fuori come altri..

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