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COMICA FINALE

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Comici del varietà (rielaborzione grafica di Aglaja)

Erano due vecchi comici di varietà, con una vita trascorsa a raccontare barzellette di un repertorio vasto, ma negli anni ripetitivo; a recitare gag dalla comicità meccanica e, alla lunga, scontata; a invidiare altri comici dalla maggior fortuna.

Entrambi si erano convinti che, senza l’altro, avrebbero potuto avere una grande carriera, riscuotere un grande successo, ottenere la vera consacrazione nell’olimpo dell’arte. Avevano quindi tentato, per alcuni anni, di percorrere la strada da solisti, ma l’esito poco confortante e l’anonimato da reggere da soli invece che in coppia, li aveva poi convinti (o meglio aveva convinto il loro impresario) a tornare sui propri passi.

Si erano odiati profondamente. Il primo sosteneva di essere il cervello del duo, l’autore di tutte le migliori battute, quello che sapeva battere sull’attualità per costruire sempre nuovi sketch. Senza di lui la coppia non avrebbe mai funzionato: l’altro aveva la zucca troppo vuota per inventarsi il repertorio! Il secondo ribatteva che la vera vis comica era la sua, che il pubblico rideva per come lui porgeva le battute, per i suoi impareggiabili tempi comici, per i suoi ridicoli ammiccamenti. Senza di lui la coppia non avrebbe mai funzionato: l’altro era troppo noioso per coinvolgere gli spettatori!

Finirono insieme alla casa di riposo per la gente dello spettacolo. A furia di girovagare e di far ridere, non avevano avuto tempo di curare gli affetti familiari e quando le ultime compagne sfumarono con gli ultimi risparmi, si ritrovarono soli, a dividere l’ultima tournée.

Litigarono sino alla fine. Se ne andò per primo “il cervello”. Quando accadde, il “vero comico” si accorse che non c’era più scopo, non c’era più gusto, non c’era più niente. Però era vero che conosceva i tempi come nessuno. “Ex comico ottantenne si suicida alla morte dell’antica spalla”: era riuscito a rubare per l’ultima volta la scena al suo compagno.

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AGLAJA

Aglaja è una disegnatrice grafica, illustratrice, pittrice e vignettista con il vizio della scrittura, che si cela nei panni di Gabriella Corbo, insegnante di lettere. Per undici anni (dal 2003 al 2014) ha illustrato e disegnato vignette su blog e sito dello scrittore e giornalista Enzo Costa, sui suoi blog d’autore di Repubblica.it (dove ha tradotto in immagini i “Lanternini” di Enzo e ha tenuto una propria rubrica di vignette, “Domenicaglaja”) e dell’Unità.it (“Malumorismi”). Ha illustrato i libri “Rime Bacate”(Editori Riuniti), "Col senno di prima" (Editori Internazionali Riuniti), "Cercati col Lanternino" (Red@zione), tutti di Enzo Costa. Sempre con Enzo, ha partecipato al Festival Internazionale di Poesia di Genova 2012, con la proiezione di sue vignette che illustravano le rime dell’autore. Nel frattempo, diverse sue immagini “serie” cominciavano a essere esposte in mostre tematiche. Nel 2010 ha vinto il primo premio al concorso nazionale Sapete come mi trattano?, indetto dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per la categoria vignette, premio attribuitole dal Comitato d’onore, composto da esponenti di spicco del mondo della cultura (tra cui, per le vignette, Massimo Bucchi di Repubblica) e del movimento per i diritti delle persone con disabilità. Aglaja ha esposto le sue vignette, illustrazioni ed immagini, con i testi di Enzo Costa, nella mostra “Figuriamoci”, allestita al Muvita dal teatro Sipario Strappato di Arenzano (Genova), e nella mostra “Tra il dire e il disegnare c’è di mezzo il mare”, al Museoteatro della Commenda di Prè (Genova), una summa dei lavori della “ditta” EnzoCosta&Aglaja, sul tema del mare e dell’accoglienza, con divagazioni satirico-oniriche: è stata l’ultima, felice, occasione che ha visto insieme i “soci” Aglaja ed Enzo, mancato pochi giorni dopo l’inaugurazione. Dopo la scomparsa di Enzo Costa, Aglaja ha cessato la sua attività di vignettista satirica (salvo concedersi qualche “strappo”), preferendo dedicarsi alla pittura digitale, in cui fa vivere il suo mondo surreale. Ancora alla Commenda di Prè, Aglaja ha così inaugurato nel 2015 la sua prima personale su tela: “Come è profondo il mare”, gli abissi immaginari di una viaggiatrice statica. Del 2017 è il progetto “Scrittori liguri”, partito dall’idea di inventare ritratti impossibili di 19 grandi scrittori della Liguria partendo dalle loro parole. Il progetto si è concretizzato in un evento, “Equinozio delle Arti”, a Palazzo Tursi, e in una personale nel corso del Festival della Poesia di Genova, a Palazzo Ducale. Nel settembre dello stesso anno, si è inaugurata una nuova mostra al Museo del Mare di Genova dal titolo Fondali immaginari, dove le foto subacquee del fotogiornalista Adriano Penco sono state rivisitate dalla fantasia di Aglaja e dai suoi disegni surreali. Nel 2018 quattro opere di Aglaja su tela hanno fatto parte di Mosaic, a cura di Art Commission, un’installazione collettiva itinerante (in Italia e all’estero) a tema libero, che prende vita e forma assemblando i lavori degli artisti partecipanti. Ultimamente, Aglaja ha iniziato a sperimentare la serigrafia: i suoi disegni ora sono serigrafati su piastrelle, una tecnica che restituisce come non mai la luce e la brillantezza dei colori, così come sono preparati graficamente per lo schermo. Cura l’archivio dei lavori del suo socio, ne pubblica illustrandoli – sulle sue pagine social e su La Rivista Intelligente – brani e poesie inedite. Ha raccolto le poesie intimiste di Enzo Costa, uscite nel dicembre 2017 per Rayuela Editore, con un ritratto dell’Autore disegnato da Aglaja in copertina. Nel 2020 un suo disegno è stato scelto come copertina della raccolta di liriche "Poesie del Risveglio" di Simona Garbarino, ZONA Contemporanea 2020. Continua ad essere una prof. resistente e una disegnatrice/scrittrice impenitente. E viceversa.

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