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Cinema

Donne contro

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Margherita Buy e Claudia Gerini in una scena del film

Due che più diverse non potrebbero essere. Agli opposti. Lucia fa la psicologa di cani, gatti e conigli; non mangia proteine animali, veste in modo discreto, più spesso etnico.
Fabiola dirige una grossa azienda immobiliare, viaggia su tacco 12, indossa abiti attillati e costosissimi, si fa di Bloody Mary e bistecche al sangue.
In comune hanno solo Paolo, ex marito di Lucia e attuale consorte di Fabiola. Ma Paolo, malato di cuore, passa a miglior vita e lascia alle due donne un’eredità da spartire.
Nemiche per la pelle” di Luca Lucini è una commedia gradevole, spesso divertente, a volte toccante. Con alcuni spunti di riflessione non banali su cosa significhi essere donna, madre, moglie, figlia, amante ai giorni nostri.
Il film si regge tutto sulle spalle delle due straordinarie interpreti: Margherita Buy e Claudia Gerini.
La Buy, nel ruolo di Lucia, come sempre recita se stessa o la parte che tanti registi le hanno cucito addosso: insicura, piena di manie e fobie, sognatrice.
Gerini si cala alla perfezione nel ruolo della donna in carriera: spietata con i sottoposti, maliarda con i potenziali clienti, cinica e volgare quanto basta.
Ma, nella dinamica della storia, nessuna delle due viene dipinta come migliore dell’altra. Di entrambe vengono sottolineati i difetti e, tra i tanti, la comune incapacità di amare e di saper guardare con sincerità dentro se stesse. Come in “Io e lei“, film in cui la Buy lasciava più spazio alla Ferilli, anche qui l’attrice fa quasi da spalla alla straripante Gerini.
Lucini, il regista che ha “scoperto” Scamarcio con il famoso “Tre metri sopra il cielo”, disegna il suo plot sui formidabili profili delle attrici, giocando con i loro personaggi così dissimili e antitetici, ma evitando di farne degli stereotipi in un senso e nell’altro.
Anche se le due facce di Roma che racconta, l’una borghese e alternativa che porta in “analisi” il gatto e crede nella reincarnazione perché fa figo; l’altra ricca e sfrontata, con attici mozzafiato e servitù in guanti bianchi sembrano un tantino irreali e davvero lontane dalla realtà disastrata e dai disagi sociali della capitale.
Ma, nonostante la cornice un po’ patinata, la storia è davvero piacevole, le due “nemiche per la pelle” affascinanti. E, per una volta, si esce dal cinema leggeri, senza aver troppo da scavare. Anzi, ancora col sorriso sulle labbra.
Nemiche per la pelle di Luca Lucini (Italia 2016)

 

 

COSTANZA FIRRAO

Nata a Bari nel 1953, è sposata e ha due figli. Vive a Milano dal 1990. Collabora negli anni ’90 alle pagine culturali di alcuni quotidiani locali ed è stata traduttrice dal francese per riviste bilingue. Ha curato vari siti e blog. E' appassionata di cinema e letteratura.

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