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Attualità

Genova e lacrime

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Disegno di Giuliana Maldini

“Genova e lacrime. Ma sul web e in tv non leggo e sento altro che bugie, calunnie, bufale, accuse perentorie e minacciose poi ritirate. Una babele dissennata, dove il ruolo da protagonista lo sta svolgendo il governo in carica – una follia piena di un veleno, che circola ugualmente mortale, anche dopo ogni prova in contrario dimostrata, ogni smentita da parte degli stessi che l’hanno messa in circolazione.
Sto scrivendo parole inutili, svelando ovvie verità che chi si è informato conosce già; e chi non vuole esserlo, non vuole conoscere, è per poter continuare a odiare.
Certo, il ponte non è caduto da solo. Immagino che colpe e responsabilità ve ne siano, magari condivise negli ultimi 30 anni. Non si possono però definire prima di avere informazioni sicure. Magistrati e periti devono fare il loro lavoro.
Non si può gridare all’untore, ergere roghi, lanciare fulmini e invocare vendette e rovina senza nulla sapere. Farlo, è un reato. Anche se sono ministri a urlare pubblicamente, a influenzare milioni di persone con ogni mezzo.
Ma, soprattutto, è inutile. Ecco, se mi leggete chiedo una cosa sola: informatevi, informatevi, informatevi. Per capire come è potuto accadere, perché non accada più, per vedere cosa si può fare subito di utile, per i Genovesi, per Genova e per l’Italia”.

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GIOVANNA NUVOLETTI

Sono nata nel 1942, a Milano. In gioventù ho fatto foto per il Mondo e L’Espresso, che allora erano grandi, in bianco e nero, e attenti alla qualità delle immagini che pubblicavano. Facevo reportage, cercavo immagini serie, impegnate. Mi piaceva, ma i miei tre figli erano piccoli e potevo lavorare poco. Imparavo. Più avanti, quando i ragazzi sono stati più grandi, ho fotografato per vivere. Non ero felice di lavorare in pubblicità e beauty, dove producevo immagini commerciali, senza creatività; ma me la sono cavata. Ogni tanto, per me stessa e pochi clienti speciali, scattavo qualche foto che valeva la pena. Alla fine degli anni ’80 ho cambiato mestiere e sono diventata giornalista. Scrivevo di costume, società e divulgazione scientifica, per diversi periodici. Mi divertivo, mi impegnavo e guadagnavo bene. Ho anche fondato con soci un posto dove si faceva cultura, si beveva bene e si mangiava semplice: il circolo Pietrasanta, a Milano. Poi, credo fosse il 1999, mi è venuta una “piccolissima invalidità” di cui non ho voglia di parlare. Sono rimasta chiusa in casa per quattro/cinque anni, leggendo due libri al giorno. Nel 2005, mi sono ributtata nella vita come potevo: ho trovato un genio adorabile che mi ha insegnato a usare internet. Due giovani amici mi hanno costretta a iscrivermi a FB. Ho pubblicato due romanzi con Fazi, "Dove i gamberi d’acqua dolce non nuotano più" nel 2007 e "L’era del cinghiale rosso" nel 2008, e un ebook con RCS, "Piccolo Manuale di Misoginia" nel 2014. Nel 2011 ho fondato la Rivista che state leggendo, dove dirigo la parte artistico letteraria e dove, finalmente, unisco scrittura e fotografia, nel modo che piace a me.

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