Caricamento

Digita la ricerca

Venerdì in versi

Giovanna Marmo e la poesia che attraversa gli specchi

7.862 visite
Giovanna Marmo foto di Dino Ignani

Giovanna Marmo foto di Dino Ignani

Una medusa

Le strade si svuotano, le tane sono piene
di lucertole, ragni e bisce. Una medusa
scura pulsa nel cielo, la stoffa che tiene
l’universo si spezzerà.

 

Costellazioni di sedie, divani logorati
dal tempo. Gli oggetti risaltano nel vuoto,
disegnano atlanti immaginari.

 

Non riesco a leggere i segni. Che qualcuno
mi spieghi, mi riconduca a una forma.
Temo di non sapere chi sia il carnefice.
E la vittima poi, ci sta?

 

Baciatemi presto,
sto lottando contro il crepuscolo.
Posso resistere fino a quando la luce nella casa
di fronte si accende. Non c’è tempo,
baciatemi.

 

“Medusa” di Giovanna Marmo letta da Anna Toscano

 

Giovanna Marmo scrive poesie a cui assistere come a uno spettacolo, non solo da leggere. I suoi testi sono composti da versi che vanno a creare più scene, ognuna delle quali con dissimili elementi di arredo e differenti attori: una sorta di teatro nel teatro che assomiglia alla vita. Ci sono sipari che si alzano all’improvviso scoprendo così nuove scene, talvolta una voce si alza dal boccascena “Baciatemi presto, […]”.  Il velario di tela si chiude, spesso a ghigliottina, a ogni fine poesia per darci l’inizio della successiva. La poesia prosegue anche dopo la fine, “Oltre i titoli di coda”, continua anche “Al di là delle palpebre”: una poesia immaginativa che parla di immaginario “Sì che valgono cose / mai viste”. Ma quantunque le cose mai viste appartengano all’immaginario, la poesia di Marmo le guarda come realtà concreta e presente perché per lei “è impossibile staccare lo sguardo”.  Lo spiazzamento meraviglioso creato da una poesia che sembra appartenga al sogno o alla finzione scenica ma al contempo parla del reale condivisibile quotidiano di telefoni staccati, binari vuoti, valige senza ruote, che si mischiano a costellazioni di sedie. Una poesia piena di luci e ombre, in cui il crepuscolo segna l’esistenza degli oggetti nella casa, con il buio solo “atlanti immaginari” di poesia a cui il poeta può attingere in quanto la sua “mano attraversa / più specchi”.

 

Giovanna Marmo, Oltre i titoli di coda, Nino Aragno Editore, Torino, 2015

Tags:
ANNA TOSCANO

Vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre facoltà. Scrive per testate, tra cui Il Sole24 Ore e Doppiozero. Sesta e ultima raccolta di poesie è Al buffet con la morte, La Vita Felice 2018, preceduta da Una telefonata di mattina, 2016, Doso la polvere, 2012; liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie; sua curatela di cataloghi e libri di poesie. Ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica Virgole di poesia per Radio Ca’ Foscari e racconti sui suoi luoghi del cuore per Le Meraviglie di Rai Radio 3. Per la testata on-line La Rivista Intelligente cura Venerdì in versi. È stata editor per case editrici, lavorato come ufficio stampa; ha collaborato con varie scuole di scrittura e ha fondato “Lo Squero della parola”, laboratorio di scrittura. Come fotografa suoi scatti sono apparsi in riviste, manifesti, copertine di libri, mostre personali e collettive. Varie le esperienze teatrali, tra le quali “Voce di donna Voce di Goliarda Sapienza”. www.annatoscano.eu

  • 1

Ti potrebbe piacere

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *